Molte chiese, in Cina, sono costrette a trasformarsi in “centri culturali socialisti”. Con questo mezzo, lo Stato cerca di far abbandonare la fede ai cristiani cinesi.
La pressione delle autorità cinesi si sta intensificando sui cristiani. E nel villaggio di Yangzai, la chiesa del Flowing Stream ha dovuto chiudere i battenti da tempo. La presenza della chiesa, non occupata, nel cuore del villaggio era allora considerata “un’invasione delle fondamenta culturali del villaggio”.
Nel giro di pochi giorni, le autorità locali hanno trasformato il luogo nel “centro culturale del villaggio di Yangzai”. Questo centro promuove il socialismo e il nazionalismo cinese. Anche un’altra chiesa vicino a Yangzai ha subito la stessa sorte. Un esperto del Time Magazine spiega questo approccio così: «Il governo cinese teme che i suoi cittadini, soprattutto le classi meno istruite, si rivolgano al cristianesimo piuttosto che al nazionalismo e al socialismo».
Le autorità cinesi temono che la mancanza di una presenza dell’ideologia comunista e di una “vita culturale monotona” possa spingere i cittadini verso la religione. Convertendo una chiesa in un centro culturale, il governo spera che i cristiani abbandonino la loro fede e adottino il socialismo. Recentemente, un video pubblicato dalle autorità cinesi ha messo in evidenza “la riuscita della conversione dei cristiani (al socialismo) attraverso l’educazione”.
Fonte: Porte Aperte
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