Primo caso di peste suina africana (PSA) in Germania. Si è espressa la Ministra dell’Agricoltura, Julia Klöckner, in una conferenza stampa indetta, immediatamente, dalle autorità.
La malattia è stata scoperta dopo aver analizzato la carcassa di un cinghiale morto a Brandeburgo, vicino al confine con la Polonia. «Purtroppo il nostro sospetto è stato confermato», ha spiegato Klöckner, rassicurando subito che «la peste suina africana non è pericolosa per l’uomo», nemmeno se si dovesse consumare la carne di un maiale infetto.
La situazione resta tuttavia molto grave, in quanto per i suini la malattia è nella maggioranza dei casi fatale. La scoperta turba dunque molto gli agricoltori per le conseguenze economiche che potrebbero ricadere sull’intero Paese, anche in ambito internazionale: le esportazioni di carne di maiale verso gli stati dell’Asia o dell’America potrebbero risentirne pesantemente.
Da tempo la Germania teme l’arrivo della malattia, in circolazione in Polonia da diversi mesi. Per evitarlo erano state erette recinzioni elettriche lunghe oltre 120 chilometri.
Cos’è le peste suina africana?
La peste suina africana è una malattia provocata da un virus, che non è pericolosa per gli esseri umani ma quasi sempre mortale per i cinghiali infetti. La malattia non ha sintomi specifici, se non febbre resistente ai trattamenti o morte improvvisa. In caso di decesso inspiegabile degli animali, dovrebbe essere eseguito un test che la escluda.
«Dal momento che non esiste un vaccino per la peste suina africana», ha dichiarato Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, «la situazione è particolarmente difficile e la prevenzione così importante». Il Loeffler-Institut descrive, inoltre, i veicoli di trasporto soprattutto l’alimentazione dei rifiuti di cucina come una fonte di infezione.
Lilia Ricca
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