Il pastore Joel Billi, presidente della Chiesa dei Fratelli della Nigeria, ha fatto il punto sulla persecuzione cristiana messa in atto da Boko Haram.
In una conferenza stampa tenutasi il 2 luglio scorso, il pastore Joel Billi, presidente della Chiesa dei Fratelli della Nigeria, ha fatto il punto sulla persecuzione cristiana messa in atto da Boko Haram
I numeri, come riportato su PortesOuvertes.fr, sono terribili.
- In 11 anni, la Chiesa dei Fratelli della Nigeria ha perso 8.370 parrocchiani uccisi nelle violenze. 8 pastori hanno perso la vita;
- Le violenze hanno colpito quasi tutti i 60 distretti della Regione in cui è presente la Chiesa. La metà delle chiese è stata bruciata o distrutta. Molti parrocchiani hanno visto le loro case bruciate o saccheggiate;
- Più di 700mila parrocchiani hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni;
- 25.000 vivono ancora nei campi profughi del vicino Camerun.
- Delle 276 ragazze rapite a Chibok nell’aprile 2014 da Boko Haram, in 112 non sono ancora tornate a casa.
«Un numero in costante aumento» ha aggiunto il pastore, perché molti attacchi non vengono denunciati. Tra la fine del 2019 e il giugno 2020, più di 50 chiese sono state attaccate da Boko Haram.
La campagna omicida di Boko Haram è cominciata nel 2009 e ha causato la morte di decine di migliaia di vite e oltre 2 milioni di sfollati.
Gli attacchi compiuti da Boko Haram e da altri gruppi islamisti sono «sistematici … pianificati … calcolati» ha dichiarato ai primi di luglio l’arcivescovo della città di Jos, indicando che c’è «una chiara intenzione di islamizzare la Nigeria».
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