Vincenza Labriola, deputata di Forza Italia, in una nota ha affermato: «L’aggiornamento delle linee di indirizzo sull’Aborto farmacologico che eliminano l’obbligo di ricovero entro la 9 settimana è una scelta giusta, ma il Ministro Speranza non sia miope. L’aborto non è mai una scelta facile per nessuna donna soprattutto quando questa è determinata da fattori esterni. Siamo nel 2020 è il ricorso all’aborto e alla somministrazione della RU486 dovrebbe essere l’ultima spiaggia per una donna».
«Sono molteplici le ragioni che possono spingere una donna all’aborto – ha aggiunto la deputata – gravidanza indesiderata, condizioni economiche e sociali, possibilità di perdere il lavoro perché in stato di gravidanza. Quello che serve sono politiche di sostegno alle donne, campagne di sensibilizzazione sull’uso degli anticoncezionali, un meccanismo di welfare diverso da quello attuale, una diffusione più capillare di asili nido, sostegni economici concreti, a cominciare dall’Iva al 22 per cento su prodotti di prima necessità quali i pannolini, passandola al 4 per cento, come prevede una mia proposta di legge».
Infine, la deputata ha detto: «Il pseudo progresso di civiltà fatto sulle linee di somministrazione della Ru486 non devono far distogliere l’attenzione su quanto ancora va fatto nei confronti delle donne, ancora oggi costrette a scegliere tra la maternità e il lavoro, in una società spesso ancora troppo maschilista. L’aborto non è mai una scelta che le donne fanno a cuor leggero ma non bisogna darle solo il diritto all’aborto bisognerebbe pensare al diritto di procreare».
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