La Tunisia ha messo a disposizione nuovi mezzi per contrastare le partenze irregolari dei migranti, dopo il pressing in tal senso esercitato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
La Tunisia ha messo a disposizione nuovi mezzi per contrastare le partenze irregolari dei migranti, dopo il pressing in tal senso esercitato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Lo si apprende da fonti della Farnesina. In una nota del governo tunisino si spiega che la direzione generale delle dogane ha messo a disposizione unità marittime, dispositivi di rilevamento e squadre di ricerca nei punti di attraversamento marittimo.
Il governo tunisino ha sottolineato che «le unità marittime delle dogane, posizionate lungo tutta la zona costiera, sono dotate di pattugliatori e motovedette attrezzati con dispositivi di rilevamento, di localizzazione e di comunicazione, che consentono di intervenire efficacemente in mare, di controllare le navigazioni commerciali, turistiche e di pesca nonché di contrastare le varie forme di criminalità organizzata. Ed assicurano interventi marittimi in pieno coordinamento con la Marina Militare e la Guardia Costiera».
Inoltre, la «Direzione Generale delle Dogane opera nel contrasto delle operazioni di attraversamento clandestino delle frontiere, a partire dai porti, tramite i dispositivi di rilevazione, che hanno consentito di arrestare 404 persone dentro container e rimorchi».
Francesco Berti, deputato del MoVimento 5 Stelle e componente della commissione Affari Costituzionali, ha affermato: «L’immigrazione irregolare è un tema complesso, che necessita di collaborazione e massima attenzione. Grazie all’accordo raggiunto con la Tunisia, che vede l’impegno della Direzione generale delle dogane, il Paese nordafricano si è impegnato per mettere a disposizione i mezzi necessari, limitare le partenze ed intensificare i rimpatri. Un risultato importantissimo per il nostro Paese, ottenuto grazie al lavoro del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e all’attività diplomatica che ha portato avanti con tenacia e competenza. L’impegno per contrastare l’immigrazione clandestina, che sfrutta e mette in pericolo le vite di migliaia di persone, deve proseguire in questa direzione».
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