Le parole dell'avvocato Amato, presidente nazionale dell'organizzazione "Giuristi per la vita", in una conferenza a Palermo
Una frase come “Gandolfini, impicchiamolo!”, può essere considerata violenta? E se solo pensassimo: «Impicchiamo l’onorevole Zan?», qualcuno ci accuserebbe di morte? Lo scenario di queste settimane, con i relativi fatti di cronaca emersi di fronte alla proposta di legge dell’onorevole Alessandro Zan (PD) contro l’omotransfobia: «Manda in cortocircuito il diritto», dichiara l’avvocato Gianfranco Amato, presidente nazionale dell’organizzazione Giuristi per la vita, in una conferenza a Palermo, nella chiesa La Parola della Grazia.
Un disegno di legge che vincola il principio basilare della Costituzione, quale la democrazia e la libertà di pensiero. Sei contrario all’ideologia Gender? Bene, rischi la galera. Vuoi educare i tuoi figli secondo i principi della famiglia tradizionale? Vai in carcere. Sei un pasticciere cristiano e ti rifiuti di preparare una torta nuziale per un matrimonio gay? Vieni multato.

Avv. Gianfranco Amato – Palermo, chiesa evangelica “La Parola della Grazia”
Bene, allora, cos’è rimasto della libertà di pensiero? «La truffa del DDL Zan. Già assegnati 4 milioni per la legge che ancora non c’è», recita il titolo di un articolo su La Verità. Soldi previsti nel Decreto Rilancio. «Ecco, questo e molto altro è quello che la gente che non sa – spiega l’avvocato Amato. Sul denaro speso per una propaganda di pensiero “unico”. Per una “strategia nazionale LGBT”, Unar che mira all’educazione e all’istruzione, al lavoro, alla sicurezza e alle carceri, ai media e alla comunicazione».
Quindi, cosa possono i cristiani e chi la pensa diversamente da questa strategia di governo?. «La cosa fondamentale, che diamo per scontato è quella di pregare essendo una battaglia spirituale – risponde Gianfranco Amato. Una preghiera con un obiettivo, non generica, ma finalizzata. Poi, per prima cosa, informarsi e formare. Conoscere, perché se non si conosce il nemico, non si può combattere. Accedere a tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Bisogna avere la percezione chiara del problema, quindi comunicarlo. Tutto viaggia attraverso la comunicazione, che è usata in questa “dittatura del pensiero unico“, come in tutte le dittature, cioè censura e propaganda. Noi dobbiamo sconfiggere l’una e l’altra».

Avv. Gianfranco Amato – Palermo, chiesa evangelica “La Parola della Grazia”
Ancora, continua l’avvocato Amato: «Partecipare a tutte quelle azioni che rendono visibile un’opposizione. Come l’iniziativa “Restiamo liberi”, delle 100 piazze italiane. Probabilmente, verrà organizzato, in autunno, un “Family Day”. È molto importante scendere in piazza. È arrivato il momento di giocare la faccia, e non solo. Se qualcuno ha a cuore, non solo il bene della propria nazione, ma soprattutto dei propri figli e dei propri nipoti – qui siamo di fronte alla più perversa forma d’indottrinamento, dei più piccoli nelle scuole, che ci sia mai stata nel nostro Paese, dall’Unità d’Italia. Infine, prendere parte alle realtà associative che sono quotidianamente “sul pezzo”».
Per concludere, l’invito dell’avvocato Gianfranco Amato: «Informatevi su quello che sta succedendo. E soprattutto “gridatelo dai tetti”, come dice il Vangelo. Perché? Perché questi “figli delle tenebre”, stanno operando con il “favore delle tenebre”, con sedute notturne in Commissione Giustizia della Camera, a tappe forzate e nell’assoluta ignoranza del popolo. Se le persone sapessero davvero che in questo momento il Parlamento, anziché occuparsi della più grande crisi sanitaria che abbiamo avuto nel nostro Paese, la più grande crisi economica e sociale dal Dopoguerra ad oggi, si sta occupando di queste cose, probabilmente reagirebbe coi forconi. Nessuno parla di tutto questo, il popolo non lo sa. Fondamentale è quest’opera divulgativa».
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