Detenuto in carcere per tre anni e mezzo a causa della sua fede, un cristiano cinese ha raccontato a Bitter Winter cos'ha subito.
Detenuto in carcere per tre anni e mezzo a causa della sua fede, un cristiano cinese ha raccontato a Bitter Winter cos’ha subito: privazioni, violenze e umiliazioni.
L’uomo – che sarà chiamato Li Gong perché ha scelto l’anonimato per motivi di sicurezza – è stato detenuto in una prigione nella provincia del Guangdong. è stato monitorato 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, da una squadra di detenuti designati. Alla loro testa, un prigioniero con una pena criminale da scontare.
Li Gong ha raccontato che doveva stare a tre metri da lui e chiedergli il permesso per qualsiasi movimento, compreso vestirsi, dormire o andare in bagno. «Mi era permesso respirare, nient’altro. Se non obbedivo alle richieste del detenuto ‘principale’, usava la violenza contro di me. Non dovevo parlare o rispondere a nessuno, altrimenti sarei stato schiaffeggiato».
Li Gong, inoltre, come raccontato su InfoChretienne.com, doveva sottoporsi a sessioni di indottrinamento, recitare gli insegnamenti di Confucio e le regole della prigione, nonché guardare video che diffamavano la sua chiesa. Ogni sera doveva scrivere tutto ciò che aveva imparato durante il giorno.
Tuttavia, a causa del suo rifiuto di rinnegare la fede, è aumentata la persecuzione. Al cristiano per ben 16 non è stato permesso di avere un movimento intestinale perché «valevo meno di un animale». Pertanto, ha cominciato a non mangiare per soffrire di meno. Li Gong, inoltre, ha dovuto mangiare più di 100 scarafaggi per due mesi, alcuni erano vivi. Una tortura perché «non avevo studiato bene».
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