Ma poi ci sarà un calo nel 2100, secondo lo studio dell'Institue for Health Metrics and Evaluation.
«La popolazione mondiale inizierà presto a diminuire», dicono i ricercatori dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington. In due secoli, l’aumento della popolazione è sorprendente: da poco più di 1 miliardo, appena 200 anni fa, oggi la popolazione mondiale supera i 7,8 miliardi e si prevede che continuerà a crescere nei prossimi decenni, raggiungendo il picco di 9,7 miliardi nel 2064.
Ma dopo questo picco, secondo l’IHME, si prevede un calo a 8,8 miliardi nel 2100, o 2 miliardi in meno rispetto all’ONU, che prevede che la popolazione mondiale continuerà a crescere raggiungendo i 9,7 miliardi nel 2050 e i 10,9 miliardi nel 2100.
Nello studio pubblicato su The Lancet, i ricercatori dell’IHME hanno utilizzato le proiezioni della mortalità, della fertilità e dei tassi di migrazione nei prossimi 80 anni. Prendono anche in considerazione i rischi di guerra o di disastri naturali legati al cambiamento climatico. Va notato che le proiezioni demografiche dell’IHME, finanziate dalla Bill and Melinda Gates Foundation, contraddicono quelle delle Nazioni Unite.
Poiché il calo della popolazione è fortemente contrastato tra paesi e continenti, i differenziali demografici sconvolgeranno l’equilibrio geopolitico. Più di venti Paesi stanno affrontando un crollo demografico di oltre il 50%, come in Europa, Spagna (46-23 milioni di abitanti), Italia (61-31), Portogallo (11-4,5) e, in Asia, Giappone (128-60 milioni), Thailandia (71-35), Corea del Sud (53-27) e Cina – il paese più popoloso del mondo, che ora compete con gli Stati Uniti, dovrebbe passare dagli attuali 1,4 miliardi di persone a 732 milioni nel 2100 (gli Stati Uniti potrebbero superare la Cina entro la fine del secolo). Per tutti questi Paesi, la colpa è da imputare all’uso diffuso della contraccezione e, nel caso della Cina in particolare, all’inerzia della politica del figlio unico e all’aborto di massa dei feti femminili (come in India).
Al contrario, i Paesi del Medio Oriente, del Nord Africa e dell’Africa subsahariana dovrebbero veder triplicare la loro popolazione nel corso di questo secolo, passando dagli attuali 1,03 miliardi di abitanti circa, a 3,07 miliardi nel 2100, diventando così bombe demografiche (la Nigeria passerebbe da 206 a 790 milioni di abitanti, diventando nel 2100 il secondo Paese più popoloso del mondo dopo l’India ma prima della Cina).
Non è ovviamente una prospettiva rassicurante per l’Europa, che sta già affrontando una forte pressione migratoria. «L’Africa e il mondo arabo plasmeranno il nostro futuro», conclude Richard Horton, caporedattore di The Lancet, che è chiaramente favorevole a compensare il basso tasso di natalità dell’Europa attraverso l’immigrazione. Speriamo che questa previsione sia inattendibile, come lo studio sull’idrossiclorochina, recentemente pubblicato dalla sua prestigiosa rivista.
Fonte: Info Chrétienne
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