Pakistan. Durante il periodo di prigionia, l'adolescente è riuscita a mettersi in contatto con i suoi genitori.
Huma Younus, una quattordicenne cristiana, è stata rapita, convertita all’Islam e sposata forzatamente in Pakistan il 10 ottobre scorso. A febbraio, la giustizia pakistana ha dichiarato legale il suo matrimonio con Abdul (questo il nome del rapitore).
L’ avvocato della ragazza, Tabassum Yousaf, ha parlato del caso nel corso di un’intervista rilasciata Aid to the Church in Need. Huma ha avuto la forza di raccontare tutto (e nei minimi dettagli) ai suoi genitori. Dagli abusi sessuali subiti alla gravidanza.
Attualmente, la giovane si trova, contro la propria volontà, a casa del suo rapitore. Il padre di Huma ha invitato la propria figlia a lasciare prima possibile la casa dell’uomo ma la minorenne ha risposto che era impossibile e che la sua vita, chiusa in una stanza, stava diventando sempre più difficile.
Intanto, Abdul Jabbar, attraverso il fratello di Huma, continua a minacciare la famiglia della giovane attraverso filmati in cui vengono mostrate le sue armi. L’udienza di primo grado si sarebbe dovuta tenere lo scorso lunedì 13 giugno presso la Sindh High Court. Ma, a causa della pandemia da Covid-19 ancora in corso, è stata rinviata a data da destinarsi.
TRADUZIONE DELL’ARTICOLO: Huma Younus, enlevée et mariée de force à 14 ans, est enceinte et retenue contre son gré par son ravisseur au Pakistan
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Gabriele Giovanni Vernengo