La commissione Giustizia alla Camera ha adottato il testo base sull'omofobia presentato dal relatore Alessandro Zan del Partito Democratico. Le reazioni di Lega, Fratelli d'Italia, Family Day e Popolo della Famiglia.
La commissione Giustizia alla Camera ha adottato il testo base sull’omofobia presentato dal relatore Alessandro Zan del Partito Democratico. Hanno votato a favore i deputati della maggioranza, contro quelli della Lega e di Fratelli d’Italia. Forza Italia, invece, non ha preso parte alla votazione. Per giovedì 16 luglio, alle 11, è stata fissata la scadenza degli emendamenti al testo base sull’omofobia.
PILLON (LEGA)
Simone Pillon, senatore della Lega, ha affermato: «Il testo del disegno di legge Zan è delirante. Oggi, ad essere discriminate sono le famiglie che non vogliono che ai loro figli sia inculcata l’ideologia gender nelle scuole. I discriminati sono i bambini comprati con l’utero in affitto. Discriminati sono i minorenni privati di mamma e papà. Discriminate sono infine le famiglie in difficoltà e senza aiuti dallo Stato, che tuttavia vedono stanziare 4 milioni di euro di soldi pubblici per i gay center. Giovedì 16 luglio alle 17:00 saremo in piazza Montecitorio per dire sì alla libertà e no al ddl zanscalfarottoboldrini. La maggioranza si fermi: le priorità dovrebbero essere ben altre. Dispiace infine rilevare l’apertura di Forza Italia, che non ha partecipato alla votazione di questa mattina. Credo che un partito che si richiama ai valori di libertà non possa sostenere una legge liberticida come questa».
VARCHI E MASCHIO (FRATELLI D’ITALIA)
«Fratelli d’Italia considera il testo unificato sull’Omofobia un bavaglio alla libertà d’espressione e di opinione che apre la strada a pericolose derive liberticide». Lo dichiarano in una nota Carolina Varchi e Ciro Maschio, deputati di Fratelli d’Italia e componenti della commissione Giustizia.
«Il nostro ordinamento giuridico – hanno aggiunto i deputati di FDI – già punisce le condotte discriminatorie basate sull’orientamento sessuale e le intenzioni di questo testo che punta a rafforzare le tutele per gay e trans, rappresenta una discriminazione rispetto agli altri soggetti individuati dalle normative europee, come ‘vulnerabili’».
«Si tratta – hanno concluso Varchi e Maschio – di un delirio ideologico imposto da Boldrini e dai suoi colleghi del PD che ignorano quali siano le vere necessità degli italiani. Fratelli d’Italia continuerà la sua battaglia in commissione e in Aula per impedire l’approvazione di una legge non solo inutile ma che potrebbe essere utilizzata come arma di repressione di ogni forma di dissenso».
ADINOLFI (POPOLO DELLA FAMIGLIA)
«La scelta di Forza Italia di non partecipare al voto sull’adozione del testo base del ddl Zan come ‘segno di apertura’ è un grave gesto di rottura della compattezza delle opposizioni sul tema. Meraviglia davvero che decenni di storia liberale di Forza Italia e i principi stessi di Silvio Berlusconi vengano traditi concedendo aperture su un testo di legge che la Conferenza Episcopale Italiana ha definito foriero di una deriva liberticida». Lo afferma in una nota Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF).
«Sul ddl Zan – aggiunge – non si tratta, è un testo pericoloso per la libertà d’espressione va dunque semplicemente ritirato. L’esperienza che come Popolo della Famiglia stiamo facendo anche in questi giorni, con continue aggressioni che subiamo nei luoghi dove anche solo vogliamo presentare un libro, dimostra che questa sinistra che adotta i metodi intimidatori tipici dei camorristi di tutto ha bisogno tranne che di una legge che intimidisca ulteriormente chi ha idee difformi da quelle dettate dalla dominante lobby Lgbt che si è impadronita anche, grazie alla lottizzazione ordita da Palazzo Chigi, dei principali contenitori di RaiUno. Dov’è la discriminazione? Quella la subiamo noi», ha concluso.
GANDOLFINI (FAMILY DAY)
«La maggioranza si dimostra insensibile al disappunto espresso da un vastissimo fronte sociale – che va dalla CEI alle femministe, passando per le associazioni familiari – e decide di adottare un testo inutile e pericoloso che istituisce un nuovo reato, quello di Omofobia appunto, senza definirlo, lasciando così enormi spazi a interpretazioni da parte della magistratura e a derive liberticide», così Massimo Gandolfini, leader del Family Day commenta l’adozione del testo base del ddl Zan sulla omotransfobia da parte della Commissione Giustizia della Camera.
«Continueremo con tutti i mezzi a nostra disposizione a contestare questa legge bavaglio che crea solamente un nuovo reato di opinione, visto che nel nostro ordinamento già esistono tutti gli strumenti legislativi per contrastare ogni forma di discriminazione e violenza contro le persone di qualsiasi orientamento sessuale», prosegue Gandolfini.
«Il Family Day esprime gratitudine e sostegno ai quei deputati che in Commissione si sono battuti per contrastare questa legge liberticida. Confidiamo che tutte le forze parlamentari diano ascolto alle nostre istanze, anche se oggi dobbiamo dirci sorpresi e delusi dall’assenza di Forza Italia in Commissione Giustizia al momento del voto ‘in segno di apertura’. Si tratta di un atto in contraddizione con le nobili origini liberali del partito, che ha fatto sempre della libertà di espressione e della libertà educativa uno dei punti cardine del suo programma politico. Auspichiamo un ravvedimento del partito di Berlusconi ora che la discussione si sposterà in aula alla Camera e soprattutto quando partirà il percorso parlamentare al Senato», conclude Gandolfini.
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