Ecco cosa emerge dai dati Istat.
Sono state oltre 28.500 le persone positive al Covid-19 morte dal 20 febbraio al 30 aprile scorso. Il 53% (15.114) è avvenuto entro marzo mentre il restante 47% ad aprile, con 13.447 decessi.
Lo certifica l’Istat (Istituto nazionale di statistica) nel suo rapporto annuale, precisando che si tratta di dati ancora parziali, riferiti ai casi accertati dopo una diagnosi microbiologica di positività al virus.
«Per l’effetto della pandemia i decessi totali subiscono – rileva ancora l’Istituto di statistica – un rapido e drammatico incremento nel mese di marzo (+48,6% rispetto alla media 2015-2019), arrivando a 80.623 (26.350 in più in valore assoluto); ad aprile i morti per il complesso delle cause sono 64.693, ancora superiori di un terzo al periodo 2015-2019».
L’AUMENTO IN LOMBARDIA
L’incremento più marcato è avvenuto in Lombardia: 188% a marzo rispetto alla media 2015-2019, a seguire ci sono Emilia-Romagna (+71%), Trentino Alto Adige (+69,5%) e Valle d’Aosta (+60.9%). A Bergamo le morti aumentano di quasi 6 volte (+571%); a Cremona e Lodi rispettivamente del 401% e del 377% per poi (quasi) triplicare a Brescia (+292%), Piacenza (+271%) e raddoppiare a Parma (+209%), Lecco (+184%), Pavia (+136%), Pesaro e Urbino (+125%) e Mantova (+123%) (GV).
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