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Milano, il tribunale smonta l’accusa di frode fiscale a Berlusconi

Gabriele Giovanni Vernengo

Milano, il tribunale smonta l’accusa di frode fiscale a Berlusconi

martedì 30 Giugno 2020 - 11:43
Milano, il tribunale smonta l’accusa di frode fiscale a Berlusconi

Il relatore in cassazione del processo, Amedeo Franco, in una registrazione in possesso de “Il Riformista”: “Un plotone d’esecuzione”

Il tribunale civile di Milano ha smontato le accuse di frode fiscale al leader di Forza Italia e patron di Mediaset, Silvio Berlusconi: nessuna fattura gonfiata. Questo è quanto è emerso dalla revisione del processo Mediaset, che riguardava la compravendita dei diritti su alcuni film americani.

Nell’agosto 2013, i giudici della sezione feriale della Cassazione avevano condannato l’ex premier a 4 anni (di cui 3 coperti dall’indulto) di reclusione per frode fiscale.

Riesaminando le carte del processo, ai giudici tutto è apparso più chiaro: nessuna fattura gonfiata, nessuna interposizione fittizia.

Inoltre, è emersa un’intercettazione ambientale, in possesso della redazione de «Il Riformista» (quotidiano diretto da Piero Sansonetti), in cui Il relatore in cassazione del processo, Amedeo Franco definisce la vicenda «Un plotone d’esecuzione» nei confronti di Silvio Berlusconi.

Il caso è approdato ieri sera in tv tramite la trasmissione televisiva in prima serata su Rete Quattro, Quarta Repubblica, condotta dal giornalista Nicola Porro.

Mediaset aveva infatti avanzato una richiesta di risarcimento contro lo stesso produttore cinematografico egiziano Frank Agrama condannato a 3 anni di reclusione. Insieme ad Agrama e a Berlusconi, sono stati condannati: Gabriella Galetto (1 anno e 2 mesi) e Daniele Lorenzano (3 anni e 8 mesi).

LE REAZIONI DI FORZA ITALIA

«Quanto andato in onda stasera a Quarta Repubblica – ha commentato la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli – è semplicemente sconvolgente, doloroso. L’audio del dottor Franco sulla sentenza di condanna a Berlusconi, reso pubblico da Il Riformista, evidenzia che la democrazia è stata truccata, alterata al punto da cambiare il corso della storia politica italiana, nonchè da minare l’equilibrio tra i poteri dello Stato».

«È vergognoso – continua la senatrice che una certa magistratura utilizzi il proprio potere a fini di lotta politica, è un danno fatto non solo al presidente Berlusconi, alla sua famiglia e a Forza Italia, ma a tutti i cittadini che da stasera hanno la riprova che purtroppo esiste anche una giustizia non giusta. Ricordiamoci che se Berlusconi è fuori dal Senato è a causa di questa sentenza ingiusta e che oggi scopriamo essere pilotata».

«Le rivelazioni sul clima torbido – ha commentato attraverso una nota la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini – in cui maturò la sentenza in Cassazione, che condannò Berlusconi in via definitiva per una frode fiscale mai avvenuta, sono la conferma di quanto purtroppo sapevamo da tempo».

«C’è stato un sistematico uso politico della giustizia per eliminare il leader del centrodestra dalla scena politica – continua Anna Maria Bernini -. La sentenza del tribunale civile di Milano ristabilisce la verità, ma il danno è ormai fatto. Anche se Berlusconi è un gigante ed è riuscito a restare in piedi, il vulnus causato alla democrazia resta purtroppo irreparabile».

«Le notizie di oggi – afferma in conclusione Anna Maria Bernini – fanno impallidire perfino lo scandalo Palamara e confermano che è necessaria un’immediata, drastica riforma della giustizia».

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Gabriele Giovanni Vernengo

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