Attualmente, per i luoghi di culto non è prevista nessuna chiusura obbligatoria.
Sono 32 i pastori evangelici che, tra maggio e giugno, sono morti dopo avere contratto il Coronavirus in Nicaragua. Ma, addirittura, secondo quanto emerge da un rapporto redatto dall’Alleanza Evangelica del Nicaragua, il numero reale potrebbe essere più alto, fino a raggiungere quota 44.
A dare la notizia, successivamente confermata anche dal giornale costaricano Maranata, è stato Evangelical Focus.
NESSUNA CHIUSURA DELLE CHIESE
Durante la pandemia da Covid-19, ad oggi ancora in corso, il governo non ha imposto la chiusura né delle chiese, né degli altri luoghi di aggregazione. Di conseguenza, ha delegato i pastori di decidere se mantenere o meno il culto.
Le chiese che hanno scelto di rimanere aperte credono di poter seguire le direttive dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), mantenenendo il distanziamento sociale e utilizzando le mascherine.
Chiaramente, secondo quanto riferisce Evangelical Focus, a causa dell’emergenza sanitaria, i culti hanno visto la partecipazione di un numero ridotto di fedeli.
CHIESE APERTE: UNA SCELTA POLITICA?
Secondo alcuni studiosi del Nicaragua la decisione di non chiudere le chiese sarebbe correlata ad alcuni fattori politici, ancora, tuttavia, poco chiari. Il Nicaragua, infatti, è considerato uno dei paesi meno trasparenti sull’evoluzione della pandemia.
Testo tradotto da: Nicaragua: Le Covid-19 cause le décès d’au moins 32 pasteurs évangéliques
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Gabriele Giovanni Vernengo