Diversi attentati a distanza di pochi giorni.
Cristiano ucciso a pugnalate. È avvenuto il 6 giugno scorso, in una moschea nella regione orientale di Al-Jerif, del Sudan del Sud. La vittima si chiamava Mariel Bang, 35enne e papà di quattro figli (di età compresa tra 1 e 4 anni). Gli assassini avevano ricevuto dagli Imam il preciso ordine di liberare la regione, prevalentemente di fede musulmana, dai cristiani.
I tre giovani aggressori, amati di bastoni e fucili hanno attaccato due cristiani che stavano lasciando il mercato locale. Ariere Sathor, 18 anni, a causa di un trauma cranico, è in gravi condizioni.
Il giorno successivo, folle di giovani musulmani hanno dato fuoco a 16 case per rifugiati, ferendo 10 cristiani. Una delle vittime ha affermato che le donne cristiane sono state a lungo molestate da alcuni musulmani.
Sabato 20 giugno, nella città di Omdurman e nella regione di Shigla, sono stati uccisi cinque cristiani. Tra loro c’era anche Mariel Bang.
Dopo la fine della presidenza di Omar el-Béchir e sotto il governo, i cristiani speravano in una fine delle persecuzioni nei loro confronti.
Traduzione dell’articolo: Vague de violence au Soudan du Sud après l’appel à débarrasser la « région musulmane » des chrétiens
LEGGI ANCHE: Le chiese del Sudan del Sud: “Stop agli abusi sessuali in guerra”
Gabriele Giovanni Vernengo