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Scuola, le linee guida del ritorno in classe a settembre

Gabriele Giovanni Vernengo

Scuola, le linee guida del ritorno in classe a settembre

mercoledì 24 Giugno 2020 - 22:17
Scuola, le linee guida del ritorno in classe a settembre

Tra le novità: il ritorno dell'educazione civica, i doppi turni, i gruppi di studio e le lezioni anche il sabato.

Doppi turni, lezioni online o in aula anche il sabato e inoltre, arriva l’educazione civica. A decidere le modalità di studio saranno i presidi. Nel testo non vengono menzionati né le mascherine né il plexiglas, ma solo le visiere per le maestre delle materne. Non sono previsti più neanche insegnanti.

UN’OFFERTA FORMATIVA INNOVATIVA E SPAZI NUOVI

Un’offerta formativa nuova e innovativa. L’obiettivo? Rendere più efficiente la scuola, attraverso specifici accordi, come i «Patti educativi di comunità». Ecco cosa si legge in una bozza del Piano scuola 2020-2021.

«Il coinvolgimento dei vari soggetti pubblici e degli attori privati – si legge nella bozza – in una logica di massima adesione al principio di sussidiarietà e di corresponsabilità educativa, avviene attraverso lo strumento della conferenza di servizi prima richiamato. Dando così attuazione a quei principi e valori costituzionali, per i quali tutte le componenti della Repubblica sono impegnate nell’assicurare la realizzazione dell’istruzione e dell’educazione, e fortificando l’alleanza educativa, civile e sociale di cui le istituzioni scolastiche sono interpreti necessari, ma non unici, tale conferenza è convocata dall’Ente locale di riferimento allo scopo di individuare finalità, obiettivi, ruoli e compiti, attività e azioni, utilizzo di risorse e compartecipazioni, modalità di valutazione e monitoraggio in specie per: favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, cinema, musei, al fine di potervi svolgere ulteriori attività didattiche o alternative a quelle tradizionali comunque volte a finalità educative – si aggiunge – creare le condizioni per la presenza a scuola o negli altri spazi esterni di personale educativo responsabile di attività integrative o alternative alla didattica, anche inerenti al terzo settore (ad esempio; le associazioni sportive dilettantistiche), ad associazioni musicali, teatrali, artistiche in generale. Tale personale va coinvolto non solo nei contenuti di queste attività ma anche nella responsabilità connessa ai compiti di sorveglianza e vigilanza degli alunni».

«Resta ferma – si legge ancora nella bozza – l’opportunità per le istituzioni scolastiche di avvalersi delle ulteriori forme di flessibilità derivanti dallo strumento dell’Autonomia, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio, che contemplino, ad esempio: una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento; l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso; una frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando l’applicazione delle soluzioni in relazione alle fasce di età degli alunni e degli studenti nei diversi gradi scolastici; per le scuole secondarie di II grado, una fruizione per gli studenti, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e didattica digitale integrata, ove le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano; l’aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari, ove non già previsto dalle recenti innovazioni ordinamentali; l’estensione del tempo scuola settimanale alla giornata del sabato, ove non già prevista, su delibera degli Organi collegiali competenti».

«Le istituzioni scolastiche – prosegue ancora la bozza – avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale».

«Gli strumenti di autonomia didattica e organizzativa” possono “consentire un diverso frazionamento del tempo di insegnamento, più funzionale alla declinazione modulare del tempo scuola anche in riferimento alle esigenze che dovessero derivare dall’effettuazione, a partire dal 1 settembre 2020 e in corso d’anno 2020-2021, delle attività relative ai Piani di Apprendimento Individualizzati (PAD e ai Piani di Integrazione degli Apprendimenti (PIA) di cui all’OM 16 maggio 2020, n.11».

«L’uso di mascherine – si legge ancora nella bozza – non è previsto per i minori di sei anni e i dispositivi di protezione per gli adulti (per i quali sono raccomandabili l’utilizzo di visierine  e, quando opportuno, dei guanti di nitrile) non devono far venir meno la possibilità di essere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambini piccoli e tra i bambini stessi. L’empatia e l’arte di incoraggiare sono tra le attitudini fondamentali di chi esercita il ruolo di educatore e di insegnante, tanto più importanti in occasione di situazioni di emergenza come quelle che stiamo vivendo, ove alla scuola viene richiesto di esercitare un ruolo di rassicurazione e di costruzione di fiducia.Inoltre, viene sottolineato, nella riprogettazione degli spazi e degli ambienti educativi dedicati alla scuola dell’infanzia, vanno seguite alcune attenzioni: stabilità dei gruppi: i bambini frequentano per il tempo previsto di presenza, con gli stessi insegnanti e collaboratori di riferimento; la disponibilità di uno spazio interno ad uso esclusivo per ogni gruppo di bambini, con i suoi rispettivi arredi e giochi che saranno opportunamente sanificati».

Tutti gli spazi disponibili (sezioni, saloni, atrii, laboratori, atelier) dovranno essere utilizzati come spazi distinti e separati per accogliere stabilmente gruppi di apprendimento, relazione e gioco. Si potranno variare gli spazi solo dopo attenta igienizzazione. E’ raccomandata una continua aerazione degli ambienti; la colazione o la merenda andranno consumati nello stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini.

Il pasto completo: primo, secondo, contorno, acqua e frutta sarà consumato negli spazi adibiti alla refezione scolastica, organizzati in maniera chiara, oppure secondo i suggerimenti di carattere generale più avanti impartiti; la suddivisione, con segnaletica mobile, degli eventuali spazi esterni disponibili per i diversi gruppi di bambini presenti nella scuola, con utilizzo da parte di ogni gruppo di un’area dedicata con i propri giochi, anche in tempi alternati, dopo la pulizia dei luoghi interessati.

SCUOLE MATERNE: PRIVILEGIARE GLI SPAZI ESTERNI E NIENTE MASCHERINE

«La prossima riapertura – si legge nella bozza – delle scuole dell’infanzia richiede l’adozione di misure particolarmente attente alla garanzia del rispetto non solo delle prescrizioni sanitarie, ma anche della qualità pedagogica delle relazioni. L’organizzazione dei diversi momenti della giornata educativa dovrà essere serena e rispettosa delle modalità tipiche dello sviluppo infantile, per cui i bambini dovranno essere messi nelle condizioni di potersi esprimere con naturalezza e senza costrizioni -si legge ancora -.Un’attenzione particolare va data ai bambini che per la prima volta risultano iscritti, prevedendo per essi (e per i loro genitori) momenti riservati di ascolto e di primo ambientamento. Questa avvertenza è importante per tutti i bambini frequentanti, per i quali vanno riannodate esperienze bruscamente interrotte e che vanno preparati al nuovo incontro, coinvolgendoli gradualmente considerata la loro tenera età – nella assunzione delle nuove regole di sicurezza».

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