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Aborto, Pro Vita e Famiglia: “Il PD calpesta i diritti e la salute delle donne”

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Aborto, Pro Vita e Famiglia: “Il PD calpesta i diritti e la salute delle donne”

mercoledì 24 Giugno 2020 - 13:47
Aborto, Pro Vita e Famiglia: “Il PD calpesta i diritti e la salute delle donne”

La dichiarazione del presidente e vice di Pro Vita e Famiglia, Toni Brandi e Jacopo Coghe, sulla decisione della Regione Umbria.

A proposito dell’interruzione di gravidanza farmacologica, in una dichiarazione di Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia, si legge quanto segue: «Noi siamo dalla parte della governatrice Donatella Tesei. La decisione della Regione Umbria di imporre il ricovero di tre giorni alle donne che fanno ricorso all’interruzione di gravidanza farmacologica, tramite l’assunzione della RU486, è un atto che rispetta il principio medico della tutela del paziente e della salute della donna, come priorità».

E continuano: «Noi ci batteremo sempre perchè la donna scelga di dare la vita e non di toglierla, ma la legge 194 è chiara, e il Pd e la Cirinnà certo non possono cambiarla a proprio piacimento: i suoi due principali obiettivi erano diminuire gli aborti, creando le condizioni affinché le coppie fossero accompagnate e sostenute nella gravidanza e azzerare i rischi per la salute della donna. Ma quale discriminazione? In ogni critica c’è un’autobiografia».

Ancora si legge: «È il Pd, infatti, che ama discriminare al contrario di quello che dice di voler combattere. Basta pensare al Ddl Zan contro l’omotransfobia e agli effetti devastanti che potrebbe produrre. Ecco cosa succede ai diritti delle donne, dove leggi del genere sono passate: il Ministero della Giustizia del Regno Unito ha rivelato che i detenuti maschi che si identificano come donne sono responsabili di un tasso di attacchi sessuali molto alto e le detenute “transgender” violentano le prigioniere a un ritmo scioccante. Numerose atlete nel Connecticut hanno denunciato i corridori transgender, che le avevano battute, per via del loro ovvio vantaggio fisico. Oltre al Connecticut vi sono altri 17 stati come Washington che permettono ai transgender di partecipare a competizioni sportive dell’opposto sesso biologico».

Ha concluso Pro Vita e Famiglia: «Se passano leggi del genere, cari Cirinnà e Zan, è così che verranno tutelate le donne? Bel concetto di diritti delle donne che avete nel Pd!» (LR).

Leggi anche: Omofobia, Pro Vita e Famiglia: “Scendiamo in piazza anche noi l’11 luglio contro il Ddl Zan”

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