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Colombia, cristiani accusati di diffondere il Covid-19

Gabriele Giovanni Vernengo

Colombia, cristiani accusati di diffondere il Covid-19

martedì 23 Giugno 2020 - 14:10
Colombia, cristiani accusati di diffondere il Covid-19

Per i leader amerindi colombiani, la pandemia di Covid-19 si fermerà solo se verranno espulsi tutti i cristiani.

In alcune zone sperdute della Colombia, i cristiani evangelici sono stati arrestati dala polizia indigena perché accusati di essere i responsabili della pandemia da Covid-19.

Nel nord del paese, i gruppi tribali hanno incolpato direttamente i cristiani di infrangere le leggi. Camilo, uno del team di Porte Aperte, afferma: «Non esitano ad arrestarli e a costringerli a rinnegare la propria fede».

I CRISTIANI ACCUSATI DI AVER DISTRUTTO L’ARMONIA

Uno di questi gruppi tribali è quello degli Arahuaco Amerindi, che vivono nella Sierra Nevada de Santa Marta, nel nord della Colombia.

Questa tribù è un gruppo etnico che conserva tradizioni e costumi spirituali molto antichi. Tutta la loro vita, sociale e privata, è organizzata attorno ai principi di armonia tra uomo e natura.

«Secondo le loro credenze – afferma Camilo – la conversione al cristianesimo di un amerindio nato in questa tribù distrugge questa armonia e causa tutti i tipi di disgrazie come la siccità, la carestia, le malattie e infine la morte».

GLI INCONTRI DI PREGHIERA VENGONO CONSIDERATI UN CRIMINE

Nella prima settimana di maggio, due cristiani furono rinchiusi nella prigione chiamata «El Escondido» (che in italiano significa: nascondiglio), un luogo isolato della parte inferiore della catena montuosa. I due furono arrestati durante una riunione di preghiera.

«I leader indigeni – spiega Camilo – considerano questi incontri cristiani come una grave violazione delle usanze locali. Per loro, è un crimine che può portare alla pena di morte».

Negli ultimi mesi, diverse tribù indigene si sono radicalizzate nei loro rapporti con i cristiani. A questo punto, la persecuzione sta raggiungendo un livello mai eguagliato prima.

«A causa di queste credenze – aggiunge Camilo – questi nativi americani considerano il coronavirus come un giudizio inviato dalle loro divinità per scacciare i cristiani che vivono in mezzo a loro».

Già in tempi normali è difficile essere cristiani in una di queste comunità. Ora, con Covid-19, i cristiani in queste remote parti della Colombia sono diventati capri espiatori. Sono respinti, ostracizzati e rischiano di perdere tutto, la loro proprietà come professione.

Traduzione dell’articolo: Les chrétiens amérindiens de Colombie accusés de propager le Covid-19

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Gabriele Giovanni Vernengo

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