A causa della loro fede è vietato l'accesso agli aiuti alimentari del governo.
Secondo un articolo sul sito cristiano d’informazione, Christian Today, i cristiani pakistani sono così disperati che alcuni rinunciano alla loro fede e si convertono all’Islam per ottenere anche solo un sacco di riso per sfamare le loro famiglie.
In Pakistan la situazione dei cristiani è peggiorata con la crisi causata dal Covid-19. A causa della loro fede in Cristo non hanno accesso agli aiuti alimentari distribuiti dal governo. Già in tempi normali fanno parte della fascia più povera e vulnerabile della popolazione. Considerati cittadini di seconda classe, sono spesso relegati ai lavori più degradanti e poco remunerativi. Per esempio, rappresentano il 2% della popolazione del Pakistan ma la stragrande maggioranza sono addetti alle pulizie.
Tra il confinamento imposto e le restrizioni al traffico alcune persone sono in uno stato di totale indigenza. ADF International, una ONG che difende la libertà religiosa in tutto il mondo, invita la comunità internazionale a rispondere, ed è tra i firmatari di una lettera indirizzata al Presidente della Commissione Europea per chiedere l’estensione del mandato dell’Inviato Speciale sulla libertà di religione e di credo.
Il documento sottolinea così: «Ci troviamo di fronte a un assalto senza precedenti ai diritti umani e l’Unione Europea deve essere forte e unita nella sua risposta. Con il suo inviato speciale, sta indicando la strada per la comunità internazionale, una missione più importante che mai».
Fonte: Open Doors France
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