Tra gli indagati per un maxi appalto da 4 miliardi di euro anche sei funzionari regionali. I dettagli.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e altre sei persone sono indagate dalla Procura di Firenze a seguito di un esposto presentato da alcune compagnie locali per l’aggiudicazione della maxigara da 4 miliardi di euro per il trasporto pubblico locale su gomma. La gara è stata assegnata ad Autolinee Toscane, controllata dai francesi di Ratp, già a capo del sistema tramviario fiorentino.
Oltre a Rossi, sono indagati due funzionari della Regione e quattro membri della commissione giudicatrice. Rossi è stato raggiunto da un avviso di garanzia per partecipare alla consulenza tecnica che si terrà venerdì 19 giugno. I reati contestati sono turbativa d’asta, falso, abuso d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità.
«A volte – commenta Rossi su Facebook – ricevere un avviso di garanzia è segno del fatto che si fanno cose importanti a favore dei cittadini e si toccano interessi che non vogliono mettersi da parte, e accettare gli esiti di gare regolari e trasparenti. Mi era già accaduto per la realizzazione dei quattro nuovi e moderni ospedali di Massa, Lucca Pistoia e Prato, che hanno contribuito in modo determinante a gestire bene in Toscana la lotta contro il Coronavirus. Ora è capitato nuovamente a causa di un esposto fatto dalla cordata di imprese che ha perso la gara regionale per il trasporto pubblico locale su gomme».
E continua: «Questa associazione di imprese non solo ha strumentalmente usato la giustizia amministrativa perdendo regolarmente tutti i ricorsi, facendo così ritardare il contratto con l’impresa vincente e quindi la partenza del servizio ma, come ultimo colpo di coda per bloccare le regolari procedure, ha fatto anche un esposto alla procura mettendo sotto accusa oltre a me, l’intera commissione regionale e i dirigenti del settore mobilità. Le accuse sono infamanti e ridicole. Aspetto il momento giusto per procedere a querelare i calunniatori a cui consiglio di prepararsi a pagare per le loro diffamazioni», conclude il governatore.
«Vergogna in Regione Toscana, il maxi appalto da 4 miliardi assegnato ai francesi (e già questo grida vendetta) finisce sotto inchiesta, indagato anche il governatore di sinistra. I cittadini toscani meritano di meglio!», commenta il leader della Lega, Matteo Salvini, in una nota.
«L’intervista rilasciata dal presidente Rossi ad Askanews, del 13 novembre 2015 si è tenuta quando l’esame delle offerte con l’attribuzione dei punteggi era stato concluso», precisa, in una nota, l’Avvocatura regionale della Toscana. La compagnia Mobit ha presentato nei mesi scorsi un esposto accusando Rossi di aver “turbato” la gara del Tpl regionale. «Infatti – prosegue l’Avvocatura – la seduta pubblica di gara nell’ambito della quale è stata data lettura dei punteggi, attribuita all’offerta tecnica ed anche economica, è del 14 ottobre 2015. In quella seduta è risultata vincitrice Autolinee Toscane. Quindi, da quel momento in poi, era nota a tutti la collocazione di AT al primo posto in graduatoria.
L’esame del Piano economico e Finanziario (PEF) è proseguito nei giorni successivi ma trattandosi di documento a corredo dell’offerta e non oggetto di punteggio, non avrebbe prodotto cambiamento alcuno sul punteggio definitivo assegnato ai due concorrenti nella seduta pubblica del 14 ottobre 2015. «Nelle sedute del 17 e 24 novembre 2015 – conclude la nota – la commissione ha ritenuto nella sua discrezionalità tecnica che i due PEF fossero entrambi corretti. Il giudizio è stato anche motivato nel verbale».
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