Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha fatto riferimento alla pubblicazione sugli Annals of Internal Medicine di una revisione dei dati.
«Circa il 40-45% delle persone infette da Sars-CoV-2 risultano senza sintomi, suggerendo un elevato potenziale del virus di diffondersi nella popolazione in maniera silenziosa ed estesa. Considerato che nelle varie coorti non e’ sempre possibile distinguere gli asintomatici dai pre-sintomatici, i ricercatori riportano in maniera conservativa che gli infetti che non sviluppano alcun sintomo sono almeno il 30%».
A riferirlo è il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta facendo riferimento alla pubblicazione sugli Annals of Internal Medicine di una revisione dei dati che sintetizza le migliori evidenze disponibili sull’infezione asintomatica da Sars-CoV-2, compresa quella italiana di Vo’ Euganeo.
«In questa fase molto delicata della pandemia – esordisce Cartabellotta – sarebbe opportuno conoscere i risultati della ricerca già disponibili, prima di lanciarsi in dichiarazioni ardite e pericolose, rischiando di condizionare le politiche sanitarie dell’intero pianeta».
Cartabellotta mette in evidenza i risultati dell’analisi pubblicata su Annals of Internal Medicine.
«I soggetti asintomatici – spiega Cartabellotta -possono trasmettere il virus per un periodo prolungato, verosimilmente anche maggiore di 14 giorni. Diversi studi, tra cui uno condotto in Lombardia, dimostrano che soggetti asintomatici e sintomatici hanno una carica virale simile che non coincide con la trasmissibilita’ del virus, ancora non adeguatamente studiata».
«L’assenza di sintomi – continua Cartabellotta – non equivale ad assenza di lesioni: infatti, nelle 2 coorti che hanno sottoposto alla Tac i soggetti inclusi (Diamond Princess, Corea del Sud), sono state rilevate negli asintomatici anomalie polmonari subcliniche di incerto significato che richiedono ulteriori studi. A causa dell’elevato rischio di diffusione silente da parte di soggetti asintomatici, è indispensabile estendere le strategie di testing alle persone senza sintomi. Le evidenze ad oggi disponibili dimostrano che la prevalenza dei soggetti asintomatici è un fattore rilevante nella diffusione del contagio da Sars-Cov-2».
«Di conseguenza – conclude Cartabellotta – in questa fase della pandemia le misure di sanità pubblica devono essere orientate sia a identificare, tracciare e isolare i soggetti asintomatici, sia a fare rispettare il distanziamento sociale e utilizzare la mascherina quando non è possibile mantenere la distanza di sicurezza» (GV).
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