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CEI: “Contro l’omofobia non serve una nuova legge”

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CEI: “Contro l’omofobia non serve una nuova legge”

mercoledì 10 Giugno 2020 - 12:22
CEI: “Contro l’omofobia non serve una nuova legge”

La Chiesa Cattolica prende delle posizioni nette in merito all'omofobia. Nessuna discriminazione, ma non servono altre leggi.

La Chiesa Cattolica prende delle posizioni nette in merito all’omofobia. Nessuna discriminazione, ma non servono altre leggi.

«La Cei (Conferenza Episcopale Italiana) è contro ogni discriminazione, ogni Omofobia ma non serve una nuova legge». Lo spiega un comunicato della presidenza della Cei.

«Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde – sottolinea Papa Francesco, mettendo fuorigioco ogni tipo di razzismo o di esclusione come pure ogni reazione violenta, destinata a rivelarsi a sua volta autodistruttiva. Le discriminazioni – comprese quelle basate sull’orientamento sessuale – costituiscono una violazione della dignità umana, che – in quanto tale – deve essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni. Trattamenti pregiudizievoli, minacce, aggressioni, lesioni, atti di bullismo, stalking sono altrettante forme di attentato alla sacralità della vita umana e vanno perciò contrastate senza mezzi termini»

«Al riguardo – spiegano i vescovi – un esame obiettivo delle disposizioni a tutela della persona, contenute nell’ordinamento giuridico del nostro Paese, fa concludere che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio».

«Questa consapevolezza – continuano i vescovi – ci porta a guardare con preoccupazione alle proposte di legge attualmente in corso di esame presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati contro i reati di omotransfobia: anche per questi ambiti non solo non si riscontra alcun vuoto normativo, ma nemmeno lacune che giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni. Anzi, un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui – più che sanzionare la discriminazione – si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte». (GV).

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