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Vertice sulla scuola a Palazzo Chigi: novità in vista

Gabriele Giovanni Vernengo

Vertice sulla scuola a Palazzo Chigi: novità in vista

venerdì 05 Giugno 2020 - 14:28
Vertice sulla scuola a Palazzo Chigi: novità in vista

I sindacati rimangono critici: "Il governo deve sciogliere subito il nodo delle risorse per garantire a settembre la ripresa delle attività in presenza in tutte le scuole italiane".

Nel mondo della scuola, qualcosa si sta muovendo. Ieri pomeriggio, infatti, si è tenuto un vertice importante.

All’incontro, presieduto dal premier Giuseppe Conte, hanno partecipato: il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, il presidente della conferenza delle regioni Stefano Bonaccini, il presidente dell’Anci Antonio Decaro, il Comitato tecnico-scientifico, i sindacati confederali, i Forum nazionali delle associazioni studentesche e dei genitori.

«Non penso possibili doppi turni e sdoppiamenti – ha detto il ministro all’Istruzione Lucia Azzolina – vogliamo unità della classe, pensiamo a flessibilità oraria. Tutti regolarmente in presenza è un obiettivo difficile, complicato, ma non impossibile. Se ci dovesse essere la necessità di mantenere un metro di distanziamento, bisognerà trovare altri luoghi rispetto agli edifici scolastici. Saranno necessari patti con gli enti locali. Se sarà necessario avvieremo opere di edilizia leggera. Un passo per volta per portare i nostri studenti in classe a settembre. Obiettivo comune».

L’obiettivo quindi rimane sempre lo stesso: permettere agli studenti di tornare in classe il prima possibile.

«La didattica a distanza – ha proseguito il ministro – può essere un’opportunità in più per potenziare offerta didattica, ma certo dobbiamo ritornare in presenza In ogni caso, ha ribadito la ministra Azzolina, qualora si dovesse malauguratamente riscontrare un aumento dei contagi ‘la didattica a distanza dovrà avere un ruolo centrale, ma non come adesso. Emaneremo linee guida che saranno specifiche. L’investimento sul digitale non è stato banale, è stato importante. Abbiamo speso 400 milioni di euro per la fibra nelle scuole. La scuola si sta modernizzando e se arriveranno il fondi del ‘recovery fund‘ sarà occasione per far rinascere la scuola italiana».

I genitori, adesso più che mai, sono chiamati ad un ruolo che necessità della dose massima di responsabilità, dovranno infatti obbligatoriamente misurare costantemente la temperatura corporea ai propri bambini.

«Ho sempre avvertito preoccupazione – ha detto il premier Conte – per chi non poteva accedervi. Col nuovo anno scolastico l’obiettivo è tornare a scuola in piena sicurezza»

I SINDACATI NON CI STANNO

Critici in merito alle scelte del governo i sindacati.

«L’obiettivo è quello della ripresa – afferma il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo – dell’attività didattica in presenza, quanto più possibile diffusa e generalizzata. Ma perché ciò avvenga secondo i necessari criteri di sicurezza, servono risorse e più personale. In questo quadro, si inserisce anche la richiesta di assunzione e di tutele per i precari».

«Abbiamo detto stasera al Presidente del Consiglio Conte – affermano La segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, e la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi che la riapertura delle scuole ai primi di settembre deve avvenire in assoluta sicurezza. Questa è oggi per noi la priorità’. Per le rappresentanti sindacali “è assolutamente necessario definire subito le linee guida nazionali come abbiamo fatto nelle scorse settimane con i protocolli sulla sicurezza, puntuali e dettagliati, per tutti i luoghi di lavoro.Il governo deve sciogliere subito il nodo delle risorse per garantire a settembre la ripresa delle attività in presenza in tutte le scuole italiane».

SOSTEGNO DALLA CONFERENZA DELLE REGIONI

«Daremo tutto il supporto necessario – fanno sapere dalla Conferenza delle Regioni presieduta da Stefano Bonaccini – tra pochi giorni concluderemo la mappatura sull’edilizia scolastica. La didattica a distanza è stata decisiva, ma rischia di lasciare indietro i più fragili. Si faccia di tutto per tornare in presenza. Serve certezza sulle risorse».

Gabriele Giovanni Vernengo

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