La scorsa settimana degli uomini armati a bordo di motociclette hanno preso d’assalto tre villaggi del Mali, Stato dell’Africa occidentale.
La scorsa settimana degli uomini armati a bordo di motociclette hanno preso d’assalto tre villaggi del Mali, stato dell’Africa occidentale, uccidendo 27 persone. La maggioranza delle vittime è di fede cristiana. Secondo quanto riportato dal New York Times, i banditi avrebbero fucilato o bruciato vivi questi malcapitati abitanti dei villaggi. Sempre la settimana scorsa, i pastori Fulani, di fede islamica, hanno ucciso dei contadini cristiani.
DAL 2012 CONTINUI ATTACCHI
Nel Mali, dopo che nel 2012 i jihadisti collegati ad al-Qaeda hanno assediato i 2/3 del nord della nazione, gli attentati non hanno conosciuto tregua. Nel 2013, i militari francesi hanno sconfitto i militanti islamici che, tuttavia, hanno guadagnato territorio nel Niger e nel Burkina Faso.
FORZE MILITARI INCAPACI?
Le forze militari del Mali sono state considerate da più parti incapaci di proteggere i propri cittadini da questi attacchi.
UN NOTEVOLE INCREMENTO DELLE VITTIME
Un gruppo che studia i dati riguardanti gli eventi di violenza politica ha comunicato che nel primo trimestre del 2020 il numero di vittime in Mali è aumentato del 90%, dopo che lo scorso marzo le milizie Dogon hanno ucciso oltre 150 persone.
Inoltre, è stato reso noto che lo scorso giugno oltre 100 uomini (e insieme a loro anche donne e bambini) sono stati uccisi durante un attacco a un villaggio cristiano. Secondo Al Jazeera, nel Mali, solamente nel 2013 sono stati uccisi 125 operatori di pace delle Nazioni Unite. Secondo la classifica redatta da Porte Aperte Usa, il Mali per persecuzione di cristiani si trova al 29esimo posto.
Traduzione dell’articolo: Gunmen Kill 27 in Predominantly Christian Villages in Mali
Gabriele Giovanni Vernengo
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