Sono ancora 954 i miliardi di tasse non riscosse, di cui 400 miliardi da considerarsi non più esigibili. A darne l’annuncio il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini.
Cancellare i vecchi debiti col fisco inferiori a 1.000 euro. È questa l’idea del viceministro all’Economia e Finanze, Laura Castelli del Movimento Cinque Stelle attraverso un post Facebook dal suo profilo.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini ha parlato di un piano (per ora solamente ipotizzato) nella misura di 400 miliardi di euro. Secondo i dati dall’Agenzia, infatti, ci sono in tutto 954 miliardi di euro di tasse ancora da riscuotere (di cui il 40% – 400 miliardi, appunto – sono ormai da considerarsi non incassabili).
I DEBITI NEL DETTAGLIO
Nello specifico, i debiti in questione riguardano: 153 miliardi sono quelli di soggetti falliti, 119 miliardi legati a persone decedute, 109 miliardi sono crediti verso nullatenenti. Sospesa, attraverso dei provvedimenti in autotutela, la riscossione di 69 miliardi. «Mantenere ‘in vita’ – ha spiegato Ruffini – questi crediti inesigibili ha un costo».
POSSIBILE CONDONO?
Una delle possibili soluzioni sarebbe una sanatoria, anche se le forze politiche attualmente in maggioranza si sono sempre professate contrarie.
ALCUNI BENEFICI PER I CONTRIBUENTI
Tra i soggetti avvantaggiati da questo provvedimento c’è chi, ad esempio, una pensata per chi, pur avendo aderito alla rottamazione ter e al saldo e stralcio, non è più riuscito a pagare le rate in scadenza entro il 31 dicembre 2019. Il Decreto consente, infatti, di rateizzare il debito, estinguibile entro il 10 dicembre 2020. Sospesi fino al 31 agosto le scadenze dei i versamenti delle quote delle cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’ Agente della Riscossione in scadenza dall’ 8 marzo.
Gabriele Giovanni Vernengo
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