La pandemia da Coronavirus ha fatto emergere la realtà del mercato della maternità surrogata in Ucraina. Il contenuto è agghiacciante.
La pandemia da Coronavirus ha fatto emergere la realtà del mercato della maternità surrogata in Ucraina e i contenuti sono agghiaccianti. Non si è creato un caso mediatico come invece la notizia avrebbe meritato. È più interessante fomentare odio contro Silvia Romano evidentemente che dibattere su temi che contano davvero.
Qualche giorno fa, è stato pubblicato un video dalla clinica della fertilità di Kiev, Biotexcom.
Come si può vedere dalle immagini 46 bambini nati per mezzo di un contratto di surrogazione sono “stoccati” in un hotel di Kiev, in attesa che i loro compratori, genitori provenienti da tutto il mondo, compresa l’Italia, possano andare a prenderli. Il video, creato nella speranza di velocizzare le azioni dei compratori rimasti bloccati dai divieti della quarantena, si sta rivelando invece un autogol per le stesse cliniche di riproduzione umana. Ed ora, anche il popolo ucraino si ribella!
Mykola Kuleba, il commissario del presidente Ucraino per i diritti dei bambini ha scritto sui suoi social: “La situazione creata dai neonati in un hotel mostra ancora una volta la mancanza di rispetto dei diritti umani per i nati da madri surrogate. Semplicemente l’Ucraina è diventata un negozio online internazionale per la vendita di neonati”.
Anche i Vescovi ucraini hanno denunciato il fenomeno dichiarando, in una lettera aperta alla Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa che «la pandemia di Coronavirus rivela molte patologie nella nostra vita pubblica moderna. Una di queste è il fenomeno della maternità surrogata, in cui le persone sono trattate come un bene che può essere ordinato, prodotto e venduto (…). Una tale lacuna nella legislazione ucraina distrugge in modo significativo gli sforzi di integrazione europea e scredita il nostro Paese agli occhi della società europea».
E intanto ci sono loro, i neonati, ignari di tutto, soli.
Dove sono le mamme di questi bambini? La risposta è scritta direttamente nel sito ufficiale della Biotexcom, tradotto anche in italiano, dove si specifica che «i bambini delle madri surrogate vengono portati via non appena nascono, per ridurre il rischio di attaccamento», per evitare insomma che il legame madre figlio, coltivato dalla gravidanza nei rispettivi 9 mesi, si possa solidificare.
Una sola parola: tristezza.
Il vertice di questo processo di mercificazione sta producendo supermercati umani, dove coppie, single, eterosessuali, omosessuali, giovani e addirittura anziani possono entrare e selezionare il proprio bambino, indicando semplicemente con un dito su una brochure i caratteri genetici che preferiscono, a seconda del «pacchetto economico». Infatti, sul sito della Biotexcom si può consultare il listino prezzi (mi rifiuto di riportali), scegliere il sesso del bambino, le sue caratteristiche per “assemblare il prodotto”. Da una parte c’è la donna a cui si sta mortificando il bene più prezioso che ella detiene, la maternità. Dall’altro c’è il “valore” del “diritto a desiderare”, figlio di una moderna cultura dell’amore che attraverso l’invasività scientifica può arrivare ovunque, rendendo felici persone dal portafoglio pieno.
La pandemia di Coronavirus, in sostanza, ha fatto inceppare gli ingranaggi di questo brutale business dell’utero in affitto.
Si diceva che anche cittadini italiani hanno commissionato la nascita di alcuni di questi bambini, violando quindi la legge Italiana!
A confermarlo è stato anche l’Ambasciatore Italiano in Ucraina, Davide La Cecilia. A ulteriore conferma, Repubblica ha riportato l’appello di Angela, 55 anni di Milano, speranzosa che l’Ambasciata Italiana le dia i permessi per andare a prendersi la bambina che ha comprato.
In pratica questi bambini, al di là di quello che ci hanno voluto mostrare nel video, sono in uno stato di abbandono, in una sorta di limbo!
Mi chiedo, perché non velocizzare le operazioni di adozione da coppie che ne hanno diritto? Anche perché, se così non fosse, non vorrei che i tempi si allungassero a causa di inutili e dolorose battaglie burocratiche e legali.
E per l’appunto il Commissario per i diritti umani in Ucraina, Lyudmila Denisova spera di trovare presto una soluzione: «Stiamo lavorando a un meccanismo per uscire dall’impasse». La Denisova fa sicuramente riferimento a paesi come l’Italia e la Francia dove la maternità surrogata è vietata e che quindi si sono rifiutati di fornire alle coppie una dichiarazione d’urgenza per viaggiare nonostante il lockdown. Entrati ufficialmente nella fase 2, adesso è tutto da vedere… L’ambasciatore italiano a Kiev, Davide La Cecilia non prende posizione né propone soluzioni ma ha prontamente dichiarato: «ho guardato con grande disagio e preoccupazione le immagini del video diffuso in rete dalla Biotexcom di Kiev dei neonati radunati in una stanza in attesa dello sblocco della situazione che li riguarda e non esito a definirle aberranti».
Tanti gli interrogativi che rimangono. Qual è la situazione legale di questi bambini? Quale status ricoprono? Chi sono le persone che li hanno commissionati? Il governo italiano conosce la situazione di questo traffico illecito e se ne è a conoscenza, qual è la posizione dei nostri politici a tal riguardo? Perché nessuno ne parla?
E intanto ci sono sempre loro, i bimbi, totalmente incolpevoli, e inconsapevolmente ed urgentemente bisognosi di ricevere quel nutrimento necessario per poter continuare a crescere bene, l’Amore!
Alessandra Barbato
Vedo che l’argomento della maternità surrogata è ancora attuale per molti. Ci siamo passati. Ma il nostro percorso non è ancora finito, nostro figlio è ancora in Ucraina e non possiamo ancora portarlo a casa. ma la cosa più importante per noi è che ora vive in condizioni confortevoli con una tata, e sotto osservazione medica. E, soprattutto, vivono in un appartamento separato, non in un’incubatrice come in questa clinica da incubo. La clinica di Feskov, dove ero, copre tutti rischi. e nonostante il fatto che siamo preoccupati, credo che tutto andrà bene. La cosa principale è che i confini si aprono al piu presto.
E questi poveri bambini … E se li mescolerano? Come fanno a sapere dov’è di chi bambino? Ho visto il video, non ci sono targette sulle mani dei bambini o altri segni di riconoscimento. Con tanti bambini in una stanza ce alto risco di sbaglio anche fattore umano po succede. Chi risponderà?