Ripartiti i culti religiosi in Germania, ma con alcune limitazioni: niente assembramenti, distanziamento sociale e divieto a canti e cori.
In Germania i culti religiosi hanno già ripreso la propria attività, seppur con alcune significative limitazioni: numeri esigui per evitare assembramenti, distanziamento sociale e divieto a canti e cori.
L’incontro tra la cancelliera Angela Merkel e i presidenti dei Länder, tenutosi il 30 aprile, ha stabilito di prolungare le limitazioni ma di consentire lo svolgimento delle celebrazioni religiose, che già dall’inizio del mese hanno ripreso dunque a svolgersi più o meno regolarmente.
Sebbene con alcune varianti, la regola generale è quella di prevenire assembramenti di fedeli, soprattutto in relazione alla grandezza dell’edificio, e di evitarne i contatti: divieto alla comunione direttamente in bocca, allo scambio del segno della pace e ai canti.
Un recente rapporto, infatti, ha mostrato che dei 78 cantanti della Cattedrale di Berlino, 59 hanno contratto il Coronavirus, nonostante le precauzioni. Lothar Wieler, presidente del Koch Institute e responsabile per il controllo delle malattie, è dunque stato chiaro: è bene prestare attenzione al canto della comunità, per lo meno in questa fase.
Dove i canti comunitari sono stati, invece, consentiti, sono comunque soggetti a limitazioni e sottoposti al divieto per quanto riguarda i cori. I microfoni, così come l’arredo liturgico, devono essere maneggiati da una sola persona e disinfettati alla fine della messa.
Gina Lo Piparo
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