Dal Giappone i medici avvisano sugli effetti indesiderati causati dall'uso della mascherina con l'arrivo della stagione calda.
Ampiamente utilizzate in tutta Europa, le mascherine protettive stanno rapidamente diventando la pietra miliare della lotta contro il nuovo coronavirus.
E se la loro utilità non risente di alcuna controversia in questo periodo di progressivo deconfinamento, gli esperti giapponesi temono tuttavia che l’uso della maschera favorisca la comparsa di altri problemi di salute, senza collegamento diretto con il Covid-19, con l’arrivo della calda stagione.
Come spiega un articolo del Japan Times, l’aumento della temperatura, che si verificherà nelle prossime settimane, potrebbe rendere più difficile la respirazione: «I muscoli respiratori risulteranno stressati, il che porterà ad una mancanza di respiro che faciliterà un accumulo di calore nel corpo», questo è ciò che affermano i ricercatori, preoccupati anche di un’immancabile disidratazione.
Di conseguenza, il medico Yasufumi Miyake, capo delle emergenze dell’ospedale universitario di Tokyo, consiglia di bere regolarmente acqua e di provare a regolare un possibile ‘surriscaldamento’ del proprio corpo attraverso l’aria condizionata. Tali accorgimenti sono già stati messi in atto in Giappone, a causa del rialzo delle temperature in tutto l’arcipelago giapponese.
Anche sullo sport i medici avvertono: «Durante l’esercizio fisico il corpo richiede più fiato, pertanto, con le vie respiratorie ostruite è sconsigliabile l’attività sportiva», così consiglia Noriyuki Koibuchi, insegnante presso la Gunma University School of Medicine.
L’arrivo della bella stagione, quindi, risulterebbe un’arma a doppio taglio: l’aspettativa di un cocente clima collaboratore volto a contrastare il Covid-19, si scontra con l’alta probabilità di contrarre altri malesseri nell’uso smisurato delle indispensabili e ormai routinarie mascherine.
Filippa Tagliarino