Scampare ad un attacco terroristico da parte dei pastori Fulani in Nigeria risulta improbabile ma ciò che è accaduto ad un reverendo e alla sua famiglia dimostra quanto la vita possa avere dei risvolti miracolosi.
Scampare ad un attacco terroristico da parte dei pastori Fulani in Nigeria risulta improbabile, ma ciò che è accaduto ad un reverendo e alla sua famiglia dimostra quanto la vita possa avere dei risvolti miracolosi.
Bayo Famonure, reverendo e direttore di una scuola cristiana, martedì 5 maggio ha conosciuto la vera paura, una di quelle paure fondate poiché la morte ha accarezzato la sua vita per un attimo.
Nella solita incursione dei prepotenti e sanguinari pastori musulmani Fulani, Bayo ha ricevuto il suo miracolo. Tra i corridoi del Messiah College, infatti, nel silenzio assordante di un luogo solitamente cheto e bonario, uno sparo ha trafitto un uomo che oggi racconta la sua incredibile esperienza:
«Mi hanno sparato in testa ma il proiettile non è entrato. È un miracolo», questo è ciò che racconta Bayo dal suo letto d’ospedale, sottolineando le sue condizioni stabili.
Nell’attacco, anche la moglie e i figli hanno ricevuto vari proiettili sul corpo, tuttavia, rimasti illesi, hanno trovato il tempo di ringraziare Dio: «Ringraziamo il Signore per la sua gentilezza e fedeltà. In obbedienza alle direttive del governo la gente resta chiusa in casa, ma purtroppo i predatori entrano nelle abitazioni e falciano intere famiglie senza subire dopo nessuna condanna. Perciò preghiamo».
Questo è uno dei tanti racconti ignorati, ma stavolta con lieto fine, che si accodano al filone delle persecuzioni. La Nigeria, purtroppo, luogo sciagurato ormai da tempo, mostra la vulnerabilità dei tanti cristiani che pagano le conseguenze di una scelta pericolosa in terre musulmane. Un conflitto impari giunge dalla Nigeria: un’ impavida volontà di fede sfida una tirannia che non smette di mietere vite pronte a morire pur di non concedere il proprio credo.
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Filippa Tagliarino