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Conte sulla fine del lock down: “Non sarà un liberi tutti”

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Conte sulla fine del lock down: “Non sarà un liberi tutti”

domenica 26 Aprile 2020 - 11:38
Conte sulla fine del lock down: “Non sarà un liberi tutti”

Il premier Giuseppe Conte intervistato da Repubblica anticipa alcune misure contenute nel prossimo decreto. Le sue parole.

Il piano per la cosiddetta Fase 2 sarà annunciato dall’esecutivo «al più tardi all’inizio della prossima settimana».

Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista al quotidiano La Repubblica. Per quanto riguarda le misure, «non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà di movimento», ha spiegato il capo del governo, «ma stiamo studiando un allentamento delle attuali, più rigide restrizioni. Ho già anticipato che non saràun ‘libera tutti’. Faremo in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando, però, tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio. Stiamo lavorando, proprio in queste ore, per consentire la ripartenza di buona parte delle imprese, dalla manifattura alle costruzioni per il 4 maggio», ha sottolineato il premier, secondo cui «non possiamo protrarre oltre questo lockdown: rischiamo una compromissione troppo pesante del tessuto socio-economico del Paese. La condizione per ripartire sarà il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, per i luoghi di lavoro, per le costruzioni e per le aziende di trasporto. Nel rispetto di queste condizioni rigorose, potranno riaprire, già la settimana prossima, passando però dal vaglio dei Prefetti e con autocertificazione, attività imprenditoriali che consideriamo ‘strategiche’ quali lavorazioni per l’edilizia carceraria, scolastica e per contrastare il dissesto idrogeologico, come pure le attivita’ produttive e industriali prevalentemente votate all’export, che rischiano di rimanere tagliate fuori dalle filiere produttive interconnesse e dalle catene di valore internazionali».

Conte, parlando del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), durante l’ultimo Consiglio europeo – ha osservato il capo dell’esecutivo – «sono intervenuto a ribadire che la nuova linea di credito non dovrà avere nessuna condizionalità, come è già nei patti, né macro-economica né specifica, né preventiva né successiva. Questo non significa che l’Italia è determinata a chiederlo. Ma a scanso di equivoci pretendiamo che le anticipazioni siano rispettate. Detto questo, quando avremo i documenti in mano potremo formulare valutazioni definitive. E come ho già chiarito: l’ultima parola sul punto spetta al Parlamento».

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Per quanto riguarda la scuola, riaprirà a settembre: «La scuola è al centro dei nostri pensieri e riaprirà a settembre. Ma tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico. Prefigurano rischi molto elevati di contagio, in caso di riapertura delle scuole. È in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’età media del personale docente è tra le più alte d’Europa. La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene. La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di Stato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza».

«Per le mascherine introdurremo presto un prezzo calmierato, in modo da evitare speculazioni e abusi di mercato – ha spiegato il capo del governo -. Quanto alla riduzione dell’Iva, in realtà farò di tutto per pervenire al più presto alla completa eliminazione dell’Iva».

Infine, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rispetto alla possibilità di un appoggio esterno di Forza Italia all’esecutivo spiega che FI «è una forza di opposizione. Dobbiamo avere rispetto per la distinzione dei ruoli. Questo non toglie la possibilità che si possa distinguere l’atteggiamento anche molto critico, ma costruttivo di Forza Italia dall’atteggiamento più strumentale assunto dagli altri partiti di centrodestra».

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