Dalla Corea del Sud all’Italia, alcuni media attaccano le religioni cristiane.
Follia nella follia. Di questi tempi se ne sentono e scrivono proprio di tutti i colori.
Leggo di Cattolici tradizionalisti che scrivono di Papa Francesco come il sostituto del demonio perché userebbe il virus per chiudere le chiese, negare la preghiera e i sacramenti ai fedeli.
Leggo di Evangelici perseguitati e brutalmente uccisi perché accusati di “mettere in pericolo la stabilità sociale” per le loro preghiere nei confronti dei malati di Covid-19.
Ci metto un po’ a capire che non sono fake news, almeno questa volta mi sarebbe piaciuto lo fossero, ma non è così. Incredibile ma vero, esiste un mondo che probabilmente rivuole i Papi dell’Inquisizione, dei roghi per le streghe e gli eretici.
A volte sembra che la storia si ripeta. Duemila anni fa l’Imperatore Nerone appiccò l’enorme incendio che devastò l’Urbe, incolpando poi i Cristiani. Ora che la pandemia di Coronavirus sta infierendo sul mondo intero, la “vecchia accusa” ritorna: chi ha favorito la diffusione del contagio? C’è chi afferma siano state le religioni, in particolare quella Cristiana. È questa la teoria più o meno esplicita che avanzano alcuni media da mesi.
“Diciamo che nelle redazioni dei giornali e delle emittenti più importanti del mondo la concentrazione di anticlericali e antireligiosi è più ampia che nel resto della popolazione” – dichiara a tempi.it Massimo Introvigne, sociologo, fondatore e direttore del Cesnur (Centro studi sulle nuove religioni), convinto di smentire le troppe sciocchezze scritte in tutto il mondo sul ruolo della Chiesa di Shincheonji sulla diffusione del virus in Corea del Sud. “La Corea però non è un caso isolato: in Francia hanno accusato i pentecostali della Christian Open Doors, in Italia i neocatecumenali, in Malesia i musulmani: il pregiudizio è evidente”.
A metà marzo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, “ha chiuso” quattro Comuni del Vallo di Diano in provincia di Salerno, incolpando alcuni cattolici di aver compiuto un “rito mistico” infettando la zona. In realtà il gruppo di neocatecumenali, poche decine di persone, si sono riuniti in un albergo nel fine settimana del 28 febbraio. Certo, con il senno di poi sarebbe stato meglio non fare quell’incontro ma il governo non aveva ancora disposto nessun divieto. E soprattutto negli stessi giorni, il 29 febbraio, allo stadio San Paolo di Napoli sugli spalti c’erano 25 mila persone… Nello stesso fine settimana, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, si faceva fotografare a Milano mentre beveva uno spritz e lanciava lo slogan: #MilanoNonSiFerma. Ecco, non bisognava bloccare solo le riunioni religiose, ma anche le partite di calcio, i matrimoni, i carnevali, i ristoranti. Proprio tutto, come da lì a breve sarebbe avvenuto.
Invece c’è chi accusa le religioni, come in Corea del Sud: tutto sarebbe partito dalla chiesa evangelica di Shincheonji. È chiaro che la Chiesa di Shincheonji potrebbe aver causato molti contagi nel paese, ma certamente e ovviamente non solo loro. Cosa potrebbe esserci dietro questa accusa? Ci sono tanti motivi. Intanto a breve ci saranno le elezioni generali in Corea e tutti i politici hanno bisogno di un capro espiatorio. Questa Chiesa, poi, era già odiata prima dell’epidemia perché il numero dei fedeli cresce a un ritmo impressionante convertendo non atei o buddhisti ma fedeli di altre confessioni cristiane. Un attacco costruito ad arte, dunque? È probabile. Come tutti, all’inizio dell’epidemia, anche questa chiesa coreana avrà commesso degli errori di valutazione, forse, ma bisogna distinguere i fatti dalla fantasia. È stato scritto, ad esempio, che i fedeli di Shincheonji non si fanno curare perché ritengono che le malattie provengano dal peccato. Ma è una stupidaggine! Anche i cattolici sostengono, perché lo insegna la Scrittura, che il male sia entrato nel mondo con il peccato originale, eppure nessuno quando prende il raffreddore pensa che ciò sia dovuto a un peccato particolare piuttosto i Cristiani confidano nel fatto che Dio li possa guarire, sia da un raffreddore che da una malattia più grave. Per Shincheonji vale lo stesso.
Ma anche in altre occasioni sono state accusate le religioni. I pentecostali della Christian Open Doors sono stati accusati, dopo una funzione a Mulhouse del 18 febbraio, di aver infettato Francia, Svizzera, Burkina Faso, la Guyana francese e la Corsica. Ma anche in quel caso, il 18 febbraio in Francia non c’erano divieti di alcun tipo e si contavano già una decina di casi.
Perché allora si accusano i fedeli? Da un lato è ovvio che le riunioni religiose, come ogni evento in cui tante persone si trovano nello stesso posto tutte insieme, sono un possibile vettore di diffusione del virus. Dall’altro è chiaro che lo sono al pari delle partite di calcio o dei grandi eventi in generale. L’unica differenza è che alcuni sono pronti a seguire slogan antireligiosi. Accusare il mondo del calcio no, per quello ci pensano due volte.
Scagliarsi contro le funzioni religiose è più facile, è da vigliacchi …loro non porgono l’altra guancia. I Cristiani sì.
Alessandra Barbato