Una donna irachena è morta per le ferite dopo essere stata bruciata dal marito violento. Pubblicata la foto della donna sui social media.
Una donna irachena è morta per le ferite dopo essere stata bruciata dal marito violento.
Come si legge sul Daily Mail, la 20enne Malak Haider al-Zubaidi è stata fotografata in ospedale, nella città di Najaf, la scorsa settimana, prima di morire per insufficienza multipla di organi, causata dalle ustioni.
Le immagini orribili hanno causato molta indignazione sui social media. Il marito violento della vittima si chiama Mohammed Al Mayahli ed è un ufficiale di polizia.
Si è appreso che l’uomo, dopo avere provato a strangolare la 20enne con il cavo della ricarica del telefono, l’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco.
Il marito, però, ha negato ogni accusa, sostenendo che la moglie soffriva di malattie mentali e si è bruciata da sola.

La foto che ha scatenato l’indignazione in tutto il mondo.
Gli attivisti, però, accusano la famiglia dell’uomo di agire sopra la legge perché il padre di Mohammed è un generale dell’esercito. Per effetto dell’indignazione generale, comunque, è stata avviata un’indagine.
Il codice penale iracheno dà ai mariti il diritto di «disciplinare» le loro mogli e non esistono leggi che criminalizzano la violenza domestica. Tuttavia, la costituzione del Paese proibisce «tutte le forme di violenza e abuso in famiglia».
Stephen Hickey, ambasciatore britannico in Iraq, ha scritto sui social media: «Proviamo molta tristezza per il caso di Malak al-Zubaidi e speriamo che le indagini siano completate rapidamente. La violenza domestica, che sia un abuso fisiologico o fisico, è un problema che riguarda tutto il mondo».
Certo, però, è più diffusa nei Paesi in cui la donna ha diritti limitati…
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