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A Milano la prima scuola italiana per la formazione dei ragazzi con la sindrome di Asperger

Gabriele Giovanni Vernengo

A Milano la prima scuola italiana per la formazione dei ragazzi con la sindrome di Asperger

mercoledì 25 Marzo 2020 - 23:05
A Milano la prima scuola italiana per la formazione dei ragazzi con la sindrome di Asperger

Inserire nel mondo del lavoro, grazie a delle specifiche tecniche educative, i ragazzi asperger. È questo l’obiettivo di Scuola Futuro Lavoro.

Inserire nel mondo del lavoro, grazie a delle specifiche tecniche educative, i ragazzi asperger. È questo l’obiettivo di Scuola Futuro Lavoro, la prima scuola italiana di formazione post diploma per ragazzi affetti dalla sindrome di Asperger e normotipici. L’istituto, nato l’anno scorso, si trova a Milano. Una realtà che fa dell’inclusione sociale un vero e proprio cavallo di battaglia.

Gli educatori, gli insegnanti e tutti coloro i quali entrano in contatto con i ragazzi continua gratitudine per le gioie e le emozioni che ricevono quotidianamente. La palermitana Veronica Iannone è una di loro. Veronica, 25enne, già laureata in scienze dell’educazione a Palermo nel 2016, pochi giorni fa ha conseguito la laurea specialistica in pedagogia presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna.

IL METODO USATO DALL’ISTITUTO

Le lezioni sono interattive e sono basate sul metodo di apprendimento «learning by doing». Gli studenti hanno così la possibilità di avere un ruolo attivo all’interno del processo di apprendimento.

La formazione comprende corsi di varie discipline: informatica 4.0, design, videomaking e tante altre attività. Successivamente vi è una preparazione al mondo del lavoro creando una rete con il territorio.
La scuola si impegna a promuovere l’autonomia, l’inclusione e la cooperazione su più fronti.

QUAL È, PER TE, L’ASPETTO PIÙ INTERESSANTE DEL TUO LAVORO?

«È interessante – sottolinea Veronica – vedere come i ragazzi autistici siano una gran fonte di arricchimento per noi, ci insegnano a vedere il mondo in modo diverso, nel loro. Un’esperienza che mi arricchisce dal punto di vista lavorativo e personale in un sereno clima di supporto e collaborazione. Oggi, che la scuola è chiusa, gli studenti mi mancano tantissimo».

IL RUOLO DI VERONICA ALL’INTERNO DELLA SCUOLA

«Collaboro con docenti, coordinatrice e segreteria – spiega Veronica – affinché vengano create le condizioni per un apprendimenti funzionale».

LAUREARSI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

A causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Coronavirus, anche lei, come molti altri universitari, ha discusso la propria tesi in videoconferenza. «Una sensazione strana – racconta Veronica – ma le emozioni restano sempre, quelle nessuno le può cambiare. È stato ugualmente bello ed intenso. Ho ricevuto tantissimi messaggi e chiamate, siamo distanti ma anche tanto vicini».

HAI AFFRONTATO QUESTE TEMATICHE ANCHE NELLA TUA TESI DI LAUREA…

«Nel mio elaborato di tesi – racconta Veronica – ho deciso di trattare l’autismo dal punto di vista storico, scientifico e pedagogico, concentrandomi sulle terapie comportamentali che si utilizzano, gli strumenti compensavi per favorire una buona inclusione degli studenti. Ho analizzato il processo di diagnosi sino all’inserimento nei contesti educativi. Per concludere vorrei riprendere una frase di Temple Grandin (professoressa associata della Colorado State University affetta dalla sindrome di Asperger, ndr):«Il mondo ha bisogno di tutti i tipi di mente».

Gabriele Giovanni Vernengo

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