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Finlandia: parlamentare cristiana accusata per aver difeso la visione biblica della sessualità

Gabriele Giovanni Vernengo

Finlandia: parlamentare cristiana accusata per aver difeso la visione biblica della sessualità

venerdì 06 Marzo 2020 - 12:42
Finlandia: parlamentare cristiana accusata per aver difeso la visione biblica della sessualità

Päivi Räsänen, una deputata cristiana del parlamento finlandese, ha trascorso più di cinque ore in una stazione di polizia di Helsinki. Ecco perché.

Päivi Räsänen, una deputata cristiana del parlamento finlandese, ha trascorso più di cinque ore in una stazione di polizia di Helsinki, dove è stata interrogata dal procuratore generale finlandese, essendo stata accusata di aver offeso la comunità LGBT.

La prova del crimine? Un piccolo opuscolo scritto dalla parlamentare e pubblicato nel 2004. «Uomini e donne, li ha creati. Le relazioni omosessuali sfidano il concetto cristiano di umanità», questo il titolo del libro.

Secondo il procuratore generale, le opinioni espresse in questo opuscolo potrebbero incitare all’odio nei confronti della comunità LGBT. L’articolo 10 del codice penale, che protegge i gruppi etnici da ogni forma di discriminazione, nel 2011 è stato modificato ed esteso all’orientamento sessuale. La Svizzera ha appena adottato un adattamento della legge sulla stessa linea della Finlandia.

«Credo che io abbia il diritto – ha detto Päivi Räsänen a Evangelical Focus – di esprimere pacificamente e con calma il contenuto di questo opuscolo. Nessuno dei miei articoli incita all’odio, né tantomeno diffama o calunnia qualcuno. Il messaggio biblico difende la dignità di ognuno e induce alla salvezza».

«Qualunque sia il risultato di questa indagine giudiziaria – ha aggiunto la parlamentare su Twitter – intendo continuare a utilizzare la libertà di religione garantita dalla Costituzione della Finlandia e dagli accordi sui diritti umani, al fine di condividere le lezioni di la fede cristiana, incoraggiando anche gli altri a fare lo stesso. La migliore risposta al disaccordo è il dibattito, non la censura».

Gabriele Giovanni Vernengo

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