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Coronavirus, rinviato a data da destinarsi il referendum sul taglio dei parlamentari

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Coronavirus, rinviato a data da destinarsi il referendum sul taglio dei parlamentari

giovedì 05 Marzo 2020 - 17:22
Coronavirus, rinviato a data da destinarsi il referendum sul taglio dei parlamentari

È stato rinviato a data da destinarsi il referendum sul taglio dei parlamentari, previsto per domenica 29 marzo. Lo ha deciso il Cdm.

È stato rinviato a data da destinarsi il referendum sul taglio dei parlamentari, previsto per domenica 29 marzo. Lo ha comunicato, durante una conferenza stampa, il premier Giuseppe Conte: «Abbiamo valutato in Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Interno, abbiamo verificato che non c’erano le condizioni e abbiamo disposto il rinvio. Sentirò i vari comitati per valutare un’altra data».

A proposito di date, Vito Crimi, capo politico del MoVimento 5 Stelle, ha affermato: «Siamo in una situazione di grave emergenza economica, stiamo cercando di recuperare ogni euro possibile e non possiamo permetterci che il Referendum sia un costo aggiuntivo. Cercheremo di ottenere l’accorpamento di tutte le elezioni che ci sono in un’unica data. Questa è la nostra proposta».

Una proposta che, comunque, non piace ai Comitati referendum per una semplice ragione: accorpare la data della consultazione referendaria a un’elezione amministrativa o regionale significherebbe condizionarne l’esito perché è chiaro che andrebbero a votare di più gli elettori già coinvolti per scegliere il nuovo sindaco o presidente della Regione.

Per Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Noi con l’Italia-Usei, si è trattata di una «decisione di buonsenso», aggiungendo che «avevo insistentemente chiesto, sostenuto da altri capigruppo della Camera, perché ci si attivasse in tal senso e il ministro dei Rapporti col Parlamento Federico D’Incà si è fatto carico di riportare le nostre richieste in sede di Consiglio dei ministri. In un momento in cui sono vietate le manifestazioni era materialmente impossibile per i sostenitori del sì e per quelli del no, tra i quali mi colloco, spiegare alla gente le rispettive ragioni. Ben venga quindi, nella situazione di emergenza in cui ci troviamo, la decisione del governo».

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