La Russia presto sarà testimone di un cambiamento costituzionale indetto da Putin. Ecco le novità che saranno presto approvate dalla Duma di Stato.
Il presidente russo Vladimir Putin non ha mai nascosto la sua volontà di creare uno Stato secondo la tradizione cristiana, perciò è sua intenzione rivisitare la Costituzionale definendo un unico matrimonio, ovvero l’unione di un uomo e una donna, escludendo quindi quelle omosessuali.
Questo è uno degli emendamenti costituzionali proposti dal presidente russo che sarà presto sottoposto a votazione del Parlamento, stando a quanto riportato dalla BBC. La decisione ha provocato varie critiche: in molti hanno inteso tale mossa come un modo per mantenere il potere dopo il termine del mandato presidenziale nel 2024.
Il ‘pacchetto’ comprende anche l’affermazione della Fede in Dio dei russi e il divieto di cedere qualsiasi territorio. L’emendamento territoriale rafforzerebbe, pertanto, la presa della Russia sulla Crimea, una regione dell’Ucraina che ha annesso nel 2014, e le Isole Curili, in conflitto con il Giappone dalla seconda guerra mondiale.
Putin ha anche proposto un emendamento sulla «verità storica» per proteggere «il grande successo del popolo nella sua difesa della Patria» un modo per scagliarsi contro i tentativi stranieri di ridimensinamento del sacrificio dell’URSS nella Seconda Guerra Mondiale, durante la quale morirono 27 milioni di sovietici.
Putin è al suo quarto mandato presidenziale e domina la politica russa da 20 anni. La sua presidenza è stata caratterizzata dal risveglio dei simboli dell’era sovietica, dei valori conservatori e dell’influenza della Chiesa ortodossa russa.
La Russia, comunque, è ancora uno Stato laico, almeno sulla carta costituzionale che risale al 1993, quando l’allora presidente Boris Eltsin ha abbracciato la democrazia e il capitalismo dell’Occidente, dopo la caduta dell’URSS. Putin, invece, è contro il liberalismo occidentale, come dimostra il divieto di diffusione della «propaganda gay» tra i giovani russi.
Il disegno di legge sulla riforma costituzionale è stato approvato dalla camera bassa del parlamento russo, la Duma di Stato, a gennaio, e gli emendamenti di Putin sono stati introdotti in tempo per una seconda lettura la prossima settimana, tenendo presente che la maggioranza parlamentare è fedele allo ‘zar’.
Filippa Tagliarino