Il Fondo Amici di Paco, associazione nazionale per la tutela degli animali, scende in campo per fare chiarezza in merito al ruolo degli animali domestici ai tempi del coronavirus.
Il coronavirus ha destato un allarmismo motivato dalla paura e dalla necessità di sopravvivenza, creando una serie di accorgimenti che la popolazione, in uno stato confusionale, ha adottato con l’aiuto di quel pizzico di disinformazione volto a produrre un vero e proprio scompiglio.
Il Fondo Amici di Paco, associazione nazionale per la tutela degli animali, scende in campo per fare chiarezza in merito al ruolo degli animali domestici ai tempi del coronavirus. Diana Lanciotti, fondatrice dell’associazione per gli animali ha spiegato in una nota stampa:
«Stiamo assistendo ad una sfornata dietro l’altra di informazioni contraddittorie che c’è da ubriacarsi. Prima il virus era un microrganismo antipatico ma lontano (perciò abbiamo lasciato aperto tutto il chiudibile); poi è diventato un flagello da cui pareva non esserci scampo (così abbiamo chiuso tutto il chiudibile); poi, da essere serio come ci hanno rappresentato per giorni i governatori in tournée da una trasmissione TV all’altra, ha smesso di esserlo (e abbiamo riaperto una parte del chiudibile e lasciato chiuso il riapribile… così per non sbagliare). Continuando però a tenere segregati agli arresti domiciliari quegli ‘untori’ di Codogno e paesi limitrofi, additati al mondo come portatori di virus e malasanità».
Dopo una premessa sui fatti attuali, la Lanciotti, per via degli allarmismi ingiustificati, ha voluto focalizzarsi sugli amici a quattro zampe:
«L’attuale compagine del Ministro della Salute, unendosi a questa sarabanda di ordini e contrordini, dopo essersi occupata di umani, ora rivolge la sua attenzione agli animali. E, bella bella e ammantata di un rosa che rasserenerebbe anche gli ipocondriaci più impertinenti, ci sforna una simpatica locandina per rassicurarci sul fatto che (come già si sapeva, e nessuno di noi l’aveva messo in dubbio…) gli animali domestici non trasmettono il coronavirus. Lo sapevamo già, dicevo, ma una voce autorevole potrebbe anche servire per fugare qualche sporadico dubbio. Intanto che c’è, però, questa stessa voce ‘autorevole’ ci ricorda che le mani vanno lavate ogni volta che tocchiamo (anzi: dopo ogni contatto con) i nostri amati amici, per proteggerci da ‘vari batteri comuni’. Insomma, è come dire: sì, tranquilli, i vostri amati quattro zampe non trasmettono il virus più in voga del momento, ma ricordatevi che ne trasmettono altri».
Diana Lancetti, preoccupata per l’impatto di queste dichiarazioni rilasciate dal Ministro, ha puntualizzato:
«Ma vi immaginate lo scompiglio che questa nuova informazione produrrà in un momento delicato in cui proprio chi dovrebbe garantire un’informazione obiettiva ci ha rintronati per giorni con notizie e contronotizie? E poi si meravigliano e danno addirittura dell’idiota a chi va al supermercato e si riempie il carrello. Bastava non alimentare le paure e chiarire quello che pare emergere: che nessuna delle morti imputate al Coronavirus è dovuta al SOLO Coronavirus (notizia che comunque non sminuisce nei familiari il dolore per la perdita dei loro cari)».
Poi, con ironia, la Lancetti ha ricordato:
«Persino i bar possono riaprire, dopo averli costretti per giorni a chiudere alle 18:00 (è scientificamente provato che il coronavirus se la dorme fino a quell’ora, poi si fa la doccia, si veste, si mette in tiro e va in centro a disseminate contagi… ma solo nei bar, perché pare che verso i ristoranti abbia una forma di allergia, che sarà studiata per mettere a punto il nuovo vaccino, che probabilmente conterrà qualche molecola della barba di Cannavacciuolo, della chioma di Cracco e delle unghie della mano sinistra di Barbieri). È tutta una follia (da qualunque verso la si guardi), alimentata da troppe ‘primedonne’ incapaci di valutare la portata e le conseguenze delle loro comunicazioni. Sia in un senso che nell’altro»
Infine, la precisazione:
« È adesso ci mancava solo questa… preoccupante rassicurazione che, smorzando la paura del contagio da Coronavirus tramite gli animali di casa, alimenta la paura di altri contagi da Salmonella ed Escherichia Coli. La Salmonella è già più nota, ma adesso mi immagino tutti a precipitarsi su Google per conoscere l’Escherichia Coli, e stanare questo nuovo mostro sconosciuto. Tranquilli: è un batterio (non virus), con cui conviviamo tutti (vive nel nostro intestino) e solo in casi particolari può creare problemi».
Filippa Tagliarino
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