Pastori evangelizzano durante il periodo della loro prigionia
«Ho trascorso diverso tempo a pregare. Due ore al mattino e due ore alla sera. Le persone venivano da me chiedendomi di pregare per loro. Ho condiviso la Buona Novella con tutti i prigionieri che si trovavano in prigione con me. Sebbene abbia attraversato molte prove, ero felice di essere in prigione e poter evangelizzare loro».
Così Ajay Kumar, giovane pastore di 23 anni dello stato di Uttar Pradesh, in India ha raccontato la sua prigionia, insieme a lui, un altro giovane missionario, Om Prakash di 20 anni. Accusati ingiustamente, sono stati detenuti per due mesi in una prigione nel nord dell’India, dove sono stati maltrattati da altri prigionieri. Insieme a loro, Kapil Dev Ram, un altro cristiano.
I tre sono stati accusati di aver usato conversioni forzate per estorcere denaro. Arrestati di recente e rilasciati su cauzione, hanno descritto le loro condizioni di detenzione a Morning Star News. Il pastore Ajay Kumar ha parlato delle notti da incubo all’interno della prigione.
«Ogni notte – racconta il pastore – è stata traumatica per noi. La massa avrebbe potuto torturarci da un momento all’altro».
I detenuti li hanno insultati e hanno chiesto loro di condividere il denaro che avevano ricevuto attraverso le conversioni forzate. Kapil è stato risparmiato perché aveva 62 anni. Alcune violenze sono state così atroci che Ajay preferisce non parlarne.
Ma nonostante l’aggressività dei compagni di prigionia, i pastori non hanno mai smesso di parlare di Gesù. E un giorno, un influente prigioniero ha chi,ato Ajay, chiedendo aiuto per un detenuto che non era stato in grado di dormire dal giorno del suo arresto. Ajay, quindi, ha trascorso del tempo con lui e i due hanno pregato assieme.
«Era molto provato – ha raccontato Ajay – e ha iniziato a confessare i suoi peccati pregando. Ha iniziato a dormire la notte. I prigionieri che ci avevano disturbato hanno iniziato a disturbare anche lui, chiedendogli perché pregava con i cristiani e lui ha risposto: ‘Quando ero turbato, nessuno mi ha aiutato, è stato Ajay a parlarmi di Cristo e a confortarmi’».
Il pastore Om ha annunciato così il Vangelo ai 70 detenuti nella sua prigione. Da allora, nove detenuti sono stati scarcerati e cinque di loro ora vanno in chiesa con Om Prakash. Successivamente, da un’indagine di polizia è emerso che non era avvenuta alcuna conversione forzata, come aveva raccontato lo stesso Om Prakash.
«Mentre eravamo ancora seduti nella stazione di polizia – ha riferito Om – alcuni agenti di polizia sono stati inviati al villaggio per indagare sulla questione, che sono tornati per riferire che la conversione era avvenuta. Un ufficiale di polizia ci ha riferito che intorno alle 21 saremmo stati liberati, ma, nel frattempo varie organizzazioni indù facevano pressione, chiedendo per noi delle pene ancora più severe».
Gabriele Giovanni Vernengo
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