Il governatore del Borno denuncia le debolezze del governo nel contrastare Boko Haram.
Quasi 60 mila orfani. Il bilancio che il governatore del Borno, stato della Nigeria, ha attribuito alle violenze di Boko Haram è a dir poco terrificante: migliaia di bambini sono rimasti orfani, migliaia di matrimoni sono stati spezzati dalla morte di uno dei due coniugi. Accanto al gruppo terroristico, tuttavia, l’uomo ha denunciato senza mezzi termini un altro colpevole: il governo nigeriano.
Il governatore Babagana Umara Zulum è stato ospite, quale docente universitario, presso il National Defense College di Abuja, dove ha parlato del suo nuovo libro ‘La leadership strategica: le sfide dell’insurrezione nello stato del Borno’.
La conferenza si è svolta la scorsa settimana e ha visto la partecipazione di ufficiali militari e uomini politici nigeriani e non; questo, tuttavia, non ha impedito al governatore di parlare con franchezza accusando le debolezze del governo nel rispondere alla crisi che la Nigeria sta vivendo.
«Dire la verità e accettare la verità sono stati i nostri maggiori problemi in Nigeria. Alcune persone non ti diranno mai la verità quando sei al potere e onestamente, molti di noi al potere non vogliono sentire la verità, preferiamo sentirci dire ciò che ci piace ascoltare, il che è un grave deficit nella leadership della nazione», ha asserito Zulum parlando degli ultimi cinquant’anni di storia nigeriana e rendendo conto della sua esperienza di commissario, maturata dal 2011 al 2015, e di quella come governatore, acquisita negli ultimi otto mesi.
I numeri che – secondo il Daily Post – Zulum ha attribuito alle stragi di Boko Haram sono altissimi: 59.311 orfani e 59.221 vedove. Anche l’apparente diminuzione delle vittime registrata nel 2019 non deve ingannare; Boko Haram ha solo cambiato tattica scegliendo di praticare più rapimenti che uccisioni.
La Nigeria non è solo al 12 ° posto della World Watch List di Porte Aperte, ma dal mese scorso è stata inserita anche nella ‘lista di controllo speciale’ del Dipartimento di Stato USA relativa ai Paesi che commettono gravi violazioni della libertà religiosa.
«Stiamo designando [la Nigeria] nella speciale lista di controllo per la prima volta a causa della crescente violenza e attività della comunità, della mancanza di un’efficace risposta del governo e della mancanza di casi giudiziari portati avanti in quel Paese», ha dichiarato a dicembre l’ambasciatore degli Stati Uniti per la libertà religiosa internazionale, Sam Brownback.
«È una situazione pericolosa in troppe parti della Nigeria. Il governo non è stato disposto a farlo o è stato inefficace nella sua risposta e la violenza continua a crescere».
Gina Lo Piparo