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ChristianDay a Roma, le dichiarazioni dei presenti

Voce Contro Corrente

ChristianDay a Roma, le dichiarazioni dei presenti

domenica 26 Gennaio 2020 - 15:21
ChristianDay a Roma, le dichiarazioni dei presenti

Migliaia di persone hanno partecipato a Roma, in piazza Santi Apostoli, al ChristianDay, manifestazione organizzata dalla rete dei Movimenti Cristiani Italiani.

Migliaia di persone hanno partecipato a Roma, in piazza Santi Apostoli, al ChristianDay, manifestazione organizzata dalla rete dei Movimenti Cristiani Italiani. Dopo aver pubblicato i commenti di Sandro Oliveri (Cristiani per l’Italia ed editore di VoceControCorrente), Nausica Della Valle (direttore editoriale di VoceControCorrente) e di Toni Brandi (Pro Vita & Famiglia), di seguito altre dichiarazioni sull’evento di ieri, sabato 25 gennaio.

Angela Ciconte ⁃ Presidente Più Italia, già Presidente Centro Aiuto alla Vita Moncalieri

«Oggi sono qui, in questa piazza per dire NO alle blasfemie quale deriva dell’arroganza ideologica del laicismo. Il nuovo ordine mondiale cerca di imporci una contro-religione che vorrebbe dissacrare la Religione Vera. Desidero difendere la mia Fede nella debolezza di un ‘mea culpa’ piuttosto che puntare il dito in un ‘tua culpa’ che mi immobilizza diventando complice dell’orrore della blasfemia. Il CCC indica l’unità dei Cristiani e Lepanto insegna che uniti si vince. Nostro compito oggi, è rievangelizzare l’Europa ed è arrivato il momento di combattere la globalizzazione che ci vorrebbe fluidi, senza identità storiche, culturali e religiose, perché i ‘poteri forti’ sanno bene quanto Dio sarà la loro Pietra di inciampo, mentre per noi è la Pietra della Vittoria contro il Golia moderno: il dragone».

Armando Manocchia, presidente dell’Associazione Una Via per Oriana

«Non possiamo continuare ad assistere inermi alle persecuzioni dei Cristiani, in ogni parte del mondo. Noi difendiamo la Sacralità della Vita, della Famiglia e della Libertà di professare la propria religione senza subire le violenze di quello che si presenta, negli ultimi anni, come un vero e proprio ‘Olocausto del Cristianesimo’. Lanciamo un appello, a tutte le persone dotate di fede e ragione, affinché si uniscano al fine di promuovere un ‘Appello per la libertà religiosa dei Cristiani’ e pongano in atto azioni decise e mirate».

Giuseppe Focone – coordinatore nazionale del movimento NOVA CIVILITAS

«Scendiamo in piazza per fare memoria della nostra storia, per testimoniare la nostra identità culturale e per rivendicare orgogliosamente le nostre radici cristiane che negli ultimi anni un sistema di potere, capace di influenzare la cultura del nostro paese attraverso il controllo della scuola, dell’università, di giornali e di televisioni, ha cercato, spesso riuscendovi, di sradicare fin nel profondo della nostra quotidianità, dei nostri usi e costumi per sostituirle con etiche che non ci appartengono, alcune delle quali recepite addirittura nelle norme del nostro ordinamento giuridico».

Adriano Crepaldi – Presidente di Azione Cristiana Evangelica

«È auspicabile sperare che in futuro la nostra società, consenta a tutti, di manifestare liberamente i propri principi e le proprie idee senza per questo essere discriminati. In ogni campo dell’attività umana, vige un’etica da rispettare, etica costituita da regole comportamentali che constano basilarmente nel rispetto altrui; quel rispetto che esigiamo dai nostri interlocutori, quel rispetto descritto nel Vangelo di Matteo 7:12: ‘Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti. Possiamo infatti non essere d’accordo, non condividere il pensiero, le idee, le posizioni altrui ma nessuno ci impedisce di dialogare o discutere ma sempre mantenendo il rispetto, unito ad un comportamento garbato, civile pacato ed umano anzi, ad un comportamento che direi essere completamente Cristiano. Quindi cari fratelli con la vostra approvazione, invio un messaggio agli autori delle offese rivolte al nostro Signore ed alla nostra fede. Caro amico che ti professi non credente; noi non ti impediamo di esserlo anche se ci dispiace, non pretendiamo affatto di importi la nostra fede; possiamo limitarci, se lo desideri a spiegarti perché noi professiamo questa fede, non ti condanniamo se hai opinioni diverse, non ti biasimeremo per questo, non proferiremo alcuna parola offensiva, ti ricordiamo però che al contrario, tutto questo tu l’hai fatto nei nostri confronti!».

Claudia Baldari – Presidente di “Rialzati Italia”

«Abbiamo indetto il ChristianDay perché riteniamo che mai come in questo periodo il Cristianesimo e la figura del nostro AMATO Signore Gesù Cristo siano sotto attacco frontale da parte di coloro che credono di poter offendere senza un minimo di pudore il nostro credo, i nostri principi e la nostra identità cristiana Viviamo in un Paese dove se in classe vengono esposti simboli cristiani, o se i bambini vogliono festeggiare il Natale, ci si indigna, il nostro governo non proferisce parola, perché se provi a difendere la nostra identità il nostro credo i nostri valori sei razzista, sei intollerante. Ma difendere il nostro credo, la nostra radice cristiana, non significa essere razzista, significa non permettere e nessuno di offendere con atti osceni, blasfemi e profanatori ciò in cui crediamo. Il ChristianDay non è solo un momento di protesta, in cui giustamente è manifestato il dissenso di tutti i cristiani circa gli ultimi fatti blasfemi e gravissimi accaduti in Italia, ma vuole essere anche un momento di Proposta attraverso la presentazione di un manifesto programmatico, che presenteremo alle autorità competenti, e quindi al governo al fine di promuovere politiche che riteniamo fondamentali per il nostro Paese. Chiediamo pertanto, che sia garantito il rispetto della nostra cultura e della nostra identità attraverso leggi specifiche che mettano fine alla falsa libertà di offendere e dissacrare il nostro credo. Chiediamo altresì che siano garantite condizioni di reciprocità, mediante iniziative del nostro governo al fine di garantire e tutelare i cittadini cristiani che vivono all’estero; chiediamo di favorire politiche e leggi a sostegno della natalità nel nostro Paese perché riteniamo che l’emergenza demografica in Italia sia ai limiti storici e quindi stia assumendo i caratteri dell’uccisione lenta di un’identità e quindi di un popolo. E infine come cristiani soprattutto alla luce degli ultimi fatti di cronaca alla ribalta, chiediamo una maggiore attenzione e tutela alle fasce più deboli della società e quindi ai minori e alle donne spesso vittime di violenze e soprusi».

Dario Minotta, Movimento Gospa

«Aderiamo per chiedere rispetto per la figura e la persona di Gesù di Nazareth e la fede cristiana. I nostri valori e principi non negoziabili, oggi, sono gli unici che garantiscono la libertà del pensiero laico e sono l’ultima fortezza che custodisce la dignità e il diritto naturale dell’uomo e della donna. Nel mondo i cristiani sono sale della terra e luce da sempre con la loro arte, le missioni, la creazione di ospedali, università, aziende, la cura di quelli più deboli per le strade come in comunità e altro ancora per un bene e un benessere maggiore di tutti soprattutto di chi ha più bisogno. Oggi sono 260.000.000 quelli perseguitati e massacrati. Ortodossi, copti, protestanti, valdesi, evangelici cattolici… siamo nel mondo ma non del mondo.
Sale della terra, non zucchero per diabetici. Siamo cristiani: porgiamo l’altra guancia e sappiamo dare la vita perché la misura dell’amore è amare senza misura».

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