Così il presidente di Pro Vita e Famiglia, Toni Brandi, sul palco del Christian Day, la manifestazione avvenuta ieri a Roma.
«Altro che omotransfobia, il vero allarme dei nostri giorni è la cristianofobia. I cristiani non solo vengono perseguitati all’estero, ma anche in Europa e nel silenzio di tutti. Questo mentre veniamo a sapere che diminuiscono i reati d’odio in Italia nel 2018 e che non c’è nessuna emergenza nazionale omofobia come riporta il recente Rapporto dell’Oscad, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori».
Così il presidente di Pro Vita e Famiglia, Toni Brandi, sul palco del Christian Day, la manifestazione avvenuta ieri a Roma, denunciando «un odio senza precedenti nei confronti di chi professa la religione cristiana».
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Christian Day a Roma.
Per Brandi «la cosiddetta comunità internazionale, tanto attiva in tema di sanzioni» non interviene altrettanto efficacemente per difendere i cristiani: «Cosa aspetta Bruxelles a sanzionare anche quei Paesi che massacrano i cristiani? Perche’ l’Italia e l’Europa continuano a fare business con chi uccide e reprime i cristiani?», ha continuato Brandi.
«Noi di Pro Vita e Famiglia – ha ricordato poi a tutti – siamo stati condannati per i nostri manifesti con l’embrione perché rappresentavano una ‘violenza semantica’, mentre Netflix può benissimo mandare in onda un film blasfemo con Gesù gay e fidanzato. Dov’è la giustizia? Dov’è il diritto? Ma soprattutto dov’è il rispetto? Anche contro questi scandali, ci siamo mossi in molte piazze italiane da Genova a Bari a difesa dei valori dell’identità cristiana che difendiamo. Oggi i cristiani sono i primi ad essere discriminati, offesi, derisi e perseguitati. Non va più taciuto».
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