Mentre tutti siamo pronti a meravigliarci e a deprecare le persecuzioni più manifeste, non allo stesso modo avviene per quelle più sottili.
(di Mauro Adragna, pastore) Ci sono almeno due forme diverse di persecuzione:
- quelle più evidenti, attuate da sistemi totalitari nei confronti di movimenti politici e religiosi, o di particolari gruppi etnici e sociali, espresse da azioni di forza, di ostilità e repressione della libertà;
- quelle più subdole, capaci di minare la libera coscienza, in paesi dove, a dispetto della tanto decantata libertà di pensiero, si promuove, ad opera di piccole lobby di potere, una logica perversa, che in nome del rispetto di tutte le espressioni socioculturali e soprattutto del relativismo etico, attacca e penalizza chiunque si faccia portavoce di valori sani come la famiglia, lo spirito religioso, il rispetto della diversità e persino il buonsenso comune.
Mentre tutti siamo pronti a meravigliarci e a deprecare le persecuzioni più manifeste, non allo stesso modo avviene per quelle più sottili. Queste ultime, di radice occulta, si esprimono in modo subdolo sfruttando il potere della comunicazione di massa, attraverso delle dinamiche studiate dal sociologo Joseph P. Overton il quale esemplificando nella sua famosa “finestra” fa notare come delle idee inizialmente “impensabili” e quindi “totalmente inaccettabili” possano, attraverso una manipolazione socio-politica-culturale, divenire in primo luogo delle “eccezioni” seppur rimanendo “radicali” e successivamente “accettabili”, poi “sensate”, “popolari” ed infine “leggi dello Stato”.
E riferendoci così al Cristianesimo possiamo cogliere al suo riguardo entrambe le forme di persecuzione. La prima, più visibile, si stima interessi oggi circa 260.000.000 cristiani sparsi nel mondo, e anche se spesso non rivelata dai media, colpisce con violenza persone innocenti che pagano spesso con la vita la loro fede in Cristo.
La seconda, meno visibile, interessa sicuramente una massa molto più grande di cristiani, condizionandoli ad un forzato silenzio di fronte allo scempio dei valori della vita e della famiglia di cui sono portatori, fino al punto quasi di negare la loro appartenenza a Cristo. Una pressione ed una manipolazione psicologica che vorrebbe neutralizzare la loro potenza di essere “testimoni” della Buona Novella, ossia del Vangelo.
Concludo questa mia breve riflessione con un’esortazione dell’apostolo Paolo tratta dalla Scrittura in Efesini 5:10-14 (versione Bibbia della Gioia)
«Imparate ciò che piace al Signore, e non prendete parte, insieme con certi individui, agli inutili piaceri del male e delle tenebre; condannateli apertamente piuttosto! Perché è una vergogna soltanto parlare delle cose che quella gente fa di nascosto! Ma quando voi condannate apertamente queste cose, mettendo in piena luce il loro peccato, essi, rendendosi conto del proprio errore, possono arrivare addirittura a pentirsi e a diventare figli della luce! Per questo Dio dice nelle Scritture: ‘Svegliati, sorgi dai morti, tu che dormi, e Cristo ti darà la luce’».
È bene che i cristiani si sveglino, risorgano dall’apatia e dall’indifferenza, diventando luce del mondo e sale della terra, per combattere con armi spirituali il potere delle tenebre.
Past. Dott. Mauro Adragna