I beneficiari del reddito di cittadinanza verranno chiamati a svolgere presso il territorio del proprio comune di residenza dei lavori utili alla collettività.
I beneficiari del reddito di cittadinanza verranno chiamati a svolgere presso il territorio del proprio comune di residenza dei lavori utili alla collettività. I Centri per l’impiego hanno già cominciato a convocare gli interessati.
LE CARATTERISTICHE GENERALI DEI PROGETTi
I progetti utili non devono superare le otto ore settimanali e interesseranno diversi ambiti: culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Come specificato anche dal decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Le ore di lavoro potranno essere svolte in uno o più giorni. Le ore perse potranno essere recuperate entro un certo limite di tempo. Chi si rifiuta potrebbe perdere il diritto al sussidio.
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GENOVA GIÀ OPERATIVA
Una delle prime città a muoversi su questo fronte è stata Genova. Il sindaco Mario Bucci ha già stipulato una convenzione con il Ministero delle politiche sociali. Già 9.681 nuclei familiari hanno già richiesto di prendere parte ai lavori.
«La convenzione consente uno scarico massivo dei dati: in questo modo il controllo dei requisiti verrà fatto in automatico interrogando le banche dati già in uso – ha spiega l’assessore comunale al welfare Francesca Fassio – che porterà la questione in commissione per un approfondimento. La difficoltà di dover avviare i controlli singoli aveva finora ostacolato la procedura. Anche le aziende partecipate e il terzo settore, per definire gli ambiti in cui avviare il Puc – ha aggiunto Fassio – Presumibilmente vedremo i percettori del reddito impegnati a sistemare i giardini, presidiare l’uscita dalle scuole e dare una mano al Comune in altri vari lavori di utilità sociale. Il processo è difficoltoso e le tempistiche non sono ancora state definite, ma dovrebbe essere questione di qualche mese».
Gabriele Giovanni Vernengo
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