Gioco d'azzardo senza carte di credito? La proposta è stata accolta con entusiasmo dagli attivisti cristiani britannici. I particolari.
Il gioco d’azzardo senza carte di credito è un modo per ridurre i danni a carico del giocatore. È quanto sostengono gli attivisti cristiani del Regno Unito, che hanno accolto con entusiasmo l’annuncio di vietare l’uso di carte di credito da parte della Gambling commission britannica, ovvero la commissione che si occupa di regolamentare il gioco d’azzardo.
Dal 14 aprile 2020, infatti, in tutto il Regno Unito entrerà in vigore il divieto di utilizzare le carte di credito per giocare d’azzardo, sia online che offline. Una misura adottata per fornire un livello significativo di protezione aggiuntiva alle persone vulnerabili.
Secondo le stime di Uk Finance, 24 milioni di adulti in Gran Bretagna giocano d’azzardo, 10,5 milioni dei quali online. E sono circa 800mila i consumatori che usano le carte di credito per farlo. Ulteriori ricerche condotte dalla commissione dimostrano, inoltre, che il 22% dei giocatori online che utilizzano carte di credito per giocare sono classificati come «giocatori problematici».
«È tempo di riformare le leggi obsolete sul gioco d’azzardo e questo divieto è stato un passo positivo verso la riduzione del danno significativo causato ai giocatori – ha affermato James Mildred, responsabile delle comunicazioni di Care, un gruppo che promuove campagne a sfondo cristiano – Quando si esaminano le prove, è chiaro che il gioco d’azzardo con carta di credito sta causando danni significativi. Questo passo proattivo e positivo contribuirà in qualche modo a ridurre questi danni. Non vediamo l’ora che il 2020 sia un anno di continui progressi verso la riforma delle nostre leggi sul gioco d’azzardo e l’allineamento del settore delle scommesse».
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Mildred ha, inoltre, dichiarato di voler vedere le riforme andare oltre, arrivando al divieto di sponsorizzazione attraverso le maglie calcistiche. «Il problema del gioco d’azzardo porta a problemi di relazione, perdita di posti di lavoro, disgregazione della famiglia e, in casi estremi, anche al suicidio – ha continuato. – Il governo ha promesso una revisione della legge sul gioco d’azzardo del 2005 e quindi porteremo avanti iniziative per avere cambiamenti significativi, per garantire protezioni più forti per coloro che hanno dipendenze da gioco».
Parole positive sono state espresse anche dal vescovo di Saint Albans Alan Smith, che considera il divieto un passo significativo verso la riduzione dei rischi per i giocatori d’azzardo.
«Per troppo tempo le persone sono state vulnerabili attraverso il gioco d’azzardo con denaro che non hanno, usando le carte di credito e sostenendo i costi del prestito derivato da eventuali perdite – ha dichiarato. – Ho chiesto questo cambiamento quando la consultazione si è trasformata in consultazione, mentre i giocatori d’azzardo stavano affrontando le conseguenze del ritardo. La proposta di legge di un deputato privato nell’ultimo Parlamento sembrava l’ultima opzione e mi ha fatto molto piacere quando è stato promesso di vietare il gioco d’azzardo con carta di credito. Tuttavia – ha concluso Smith – questo non è altro che una modifica alla legislazione e alla regolamentazione del gioco d’azzardo. È necessaria una riforma fondamentale se vogliamo veramente fare progressi significativi per le centinaia di migliaia di persone colpite dal danno legato al gioco».
Naomi Mezzasalma
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