Di Maio: «Si apprenda dagli errori del passato e si torni al dialogo». Zingaretti: «Ritirare i militari? Non è la reazione giusta».
«È accaduto quello che temevamo», il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha commentato così le tensioni tra Stati Uniti e Iran.
«Entrambe ospitano personale della coalizione internazionale anti-Isis – ha sottolineato Di Maio su Facebook – di cui fa parte anche l’Italia. Seguiamo con particolare preoccupazione gli ultimi sviluppi e condanniamo l’attacco da parte di Teheran. Esprimo a nome del governo –ha continuato Di Maio – anche tutta la mia vicinanza ai nostri militari e li ringrazio. Invitiamo le parti alla moderazione e alla responsabilità… una nuova guerra spingerà la proliferazione di cellule terroristiche e di nuovi flussi migratori. Non è più accettabile tutto questo».
Intanto, dopo il vertice che si è tenuto ieri a Bruxelles, oggi, Di Maio è in viaggio verso Il Cairo, per discutere ancora di Libia e della situazione in corso. «L’Ue – ha sottolineato Di Maio – non può mostrarsi divisa ma deve parlare con una sola voce. Servono misure serie per attivare e soprattutto far rispettare un embargo complessivo – ha aggiunto in conclusione Di Maio – via terra, via aerea e via mare nel Mediterraneo. Bisogna smetterla di vendere armi, bisogna fermare ogni interferenza esterna in Libia».
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Solidarietà e vicinanza ai militari italiani dal segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti.
«Il mio pensiero è di vicinanza ai militari presenti in quei territori – ha affermato Zingaretti nel corso di un’iniziativa della Regione Lazio a Roma – devono sentire tutto il nostro sostegno e preoccupazione che non continui o si sviluppi una escalation, che va fermata con la forza della diplomazia. Ritirare i militari? No, mi sembra che l’Italia stia lavorando per l’impegno delle istituzioni europee, non è quella la soluzione».
Gabriele Giovanni Vernengo
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