Nella notte di Natale è stato decapitato il Bambin Gesù di gesso del presepe della parrocchia di San Sebastiano ad Arbus, nel su della Sardegna.
Nella notte di Natale è stato decapitato il Bambin Gesù di gesso del presepe della parrocchia di San Sebastiano ad Arbus, nel sud della Sardegna.
La parte mancante, come riportato dall’Agi, è stata poi trovata da una donna la mattina di Natale accanto a una nicchia che ospita Sant’Antonio, vicino al cimitero.
«La sindrome di Erode è dura a morire e talvolta, nascosta, convive dentro di noi, anche dei credenti», ha commentato monsignor Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano e amministratore apostolico della diocesi di Ales-Terralba, alla quale appartengono le parrocchie del Comune di Arbus.
«Forse un atto di spavalderia di fronte agli amici oppure un gesto pensato e voluto per offendere quelli che venerano e ricordano in questi giorni il bambino di Betlemme o piuttosto un segno di fastidio per il Natale di Gesù, che nonostante tutti i surrogati non si riesce a cancellare?», ha aggiunto.
«Chissà se il povero bambinello di gesso riuscirà ad arriverà alla fine del tempo natalizio, nonostante i rattoppi e le aggiustature, oppure sarà ancora oggetto di violenza e tante volte dovrà essere incollato di nuovo», ha aggiunto l’arcivescovo. «Ma in fondo è una metafora della vita di tanti cristiani tra persecuzioni e speranza».
Ora la statua è stata ricomposta e ricollocata nel presepe sotto l’albero di Natale della parrocchia: un nastrino bianco nasconde la spaccatura all’altezza del collo.
Sull’episodio indagano i carabinieri, dopo la denuncia presentata dal parroco, Tarcisio Ortu.
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