Avvenire, il noto quotidiano cattolico gestito dalla Cei (Conferenza Espicolale Italiana) si è scagliato contro le oscenità propinate da La prima tentazione di Cristo su Netflix.
Avvenire, il noto quotidiano cattolico gestito dalla Cei (Conferenza Espicolale Italiana) si è scagliato contro le oscenità propinate da La prima tentazione di Cristo, il film che divulga la figura di un Gesù Gay, firmato del collettivo satirico brasiliano Porta dos Fundos e prodotto e diffuso da Netflix che lo ha anche tradotto in portoghese e disponibile anche con i sottotitoli in lingua italiana. Il caso è stato anche ripreso da «La Repubblica».
«Questi lavori non fanno neanche ridere – scrive Avvenire -La prima tentazione di Cristo è una accozzaglia di ‘trovate’ sgangherate: alla festa per i suoi 30 anni Gesù si presenta a Nazareth con un biondo, baffuto e caricaturale fidanzato, deve fare i conti con una Maria che fuma, un Giuseppe geloso e un Dio Padre prepotente e seduttore, lottare con un Lucifero tipo Star Wars, chiedere consiglio a Buddha e Shiva e partire per la sua missione. Più che ridere – conclude il quotidiano dei vescovi – non ci resta che piangere».
Netflix, dal canto suo, durante un’intervista rilasciata al quotidiano O estado de San Paulo, afferma di difendere la libertà creativa degli artisti con cui lavora, sottolineando l’ampia possibilità di scelta offerta dalla piattaforma, che comprende anche storie bibliche.
«Giustificazione assai debole – secondo il quotidiano della Cei – anche perché di artistico La prima tentazione di Cristo non ha proprio niente, ma piuttosto risulta una insulsa, quanto irritante, goliardata che prende di mira il vangelo. Comicità demenziale? – afferma in conclusione il quotidiano – Piuttosto una facile scorciatoia per cercare di ottenere più contatti video, un calcolo commerciale che se ne infischia allegramente della sensibilità dei tanti fedeli soprattutto se presentato come Speciale di Natale».
Gabriele Giovanni Vernengo
LEGGI ANCHE: Gesù omosessuale su Netflix, il vescovo brasiliano: “Cancellare l’abbonamento”