Le parole del leader di Forza Italia alla presentazione del libro di Bruno Vespa. Ha parlato anche di Libia e Calabria.
«Penso che nei miei confronti gli italiani siano stati un po’ ingrati, però confido nella capacità di cambiamento». Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, alla presentazione del libro di Bruno Vespa Perché l’Italia diventò fascista al Tempio di Adriano.
LA LIBIA
Affrontando il tema dell’immigrazione e dei tanti morti nel Canale di Sicilia, l’ex premier ha affermato: «Tutti questi danni e questi morti sono dovuti alla decisione di Sarkozy», presidente francese, di attaccare la Libia.
L’ex presidente del Consiglio non ha risposto alla domanda del conduttore televisivo, che gli ha chiesto perché non si sottrasse, nonostante la sua personale contrarietà, alle pressioni dell’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la partecipazione dell’Italia alla campagna militare per il rovesciamento del regime di Muhammar Gheddafi. «Io – ha replicato – mi recai a Parigi il giorno successivo e mi trovai dentro una riunione con tutti gli stati europei che Sarkozy aveva convinto ad accettare la sua proposta di attacco. Fui soltanto io e per certi versi la signora Merkel a suscitare una discussione ed essere contrari a questa decisione, ma mentre noi eravamo lì a discutere se guerra o non guerra gli aerei della Francia stavano già bombardando le truppe di Gheddafi che stavano recandosi a Bengasi».
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CALABRIA
Berlusconi ha affermato: «Mancano quattro giorni al termine ultimo per la presentazione delle liste quindi è assolutamente urgente», parlando della necessità di definire un candidato del centrodestra alla presidenza della Calabria. E ha aggiunto: «Non siamo il partito di maggioranza e quindi dobbiamo avere alleati da cui pure siamo distinti. Questo comporta inconvenienti come quello in Calabria». «Noi abbiamo ripiegato su un’ottima candidata che è Jole Santelli – ha proseguito Berlusconi – ma aspettiamo perché Fratelli d’Italia ha detto che tutti i candidati vanno comunicati insieme. Quindi, siccome non c’è uniformità di vedute, aspettiamo il via libera definitivo a Santelli da parte dei nostri alleati».
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