Continuano i guai giudiziari per l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini. Ecco come ha reagito alla notizia delle indagini a suo carico.
(GV) Indagato dalla Procura di Roma per 35 i viaggi sospetti effettuati a bordo di aerei in dotazione alla polizia e ai vigili del fuoco. I giudici avevano ritenuto illegittimo l’uso di questi velivoli, poiché i mezzi della polizia e dei pompieri sono riservati allo svolgimento di compiti istituzionali o di addestramento e non ai voli di Stato, per cui vige un’altra normativa.
Per l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini si prospetta una stagione all’insegna dei giudiziari. Abuso d’ufficio. È questo Il reato che i pm romani gli contestano. Queste trasferte erano già finite sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti che, pur avendo archiviato il caso perché non c’era danno erariale, le aveva considerate illegittime e per questo aveva trasmesso le carte alla Procura. Adesso la questione approda al Tribunale dei Ministri.
La prima reazione indiretta di Salvini era arrivata da Twitter: «Un po’ di dolcezza per voi. Più ci attaccano, più andiamo avanti col sorriso», ha scritto pubblicando una foto in cui prende un cioccolatino da un contenitore in un bar. « Sono indagato in mezza Italia per aver fatto il mio lavoro. Roma, Milano, Genova, Torino, Agrigento». Ha commentato così qualche giorno fa il segretario della Lega.
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«Il reato più grave è sequestro di persona, poi abuso d’ufficio, diffamazione, istigazione all’odio, violenza… Sono orgoglioso – ha affermato l’ex vicepremier – di quello che ho fatto da ministro e lo rifarò quando tornerò a fare il ministro».
«I voli – ha proseguito Salvini – li ho usati solo e soltanto per andare a iniziative della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco o di quello che il ministro dell’Interno deve fare. Se il ministro dell’Interno, che coordina la Polizia, usa l’aereo della Polizia, mi sembra banale. Però mi piacerebbe alla fine di tutte queste vicende sapere quanto costa agli italiani ognuna di queste inchieste che finiranno nel nulla. Quelle per sequestro di persona sono state una, due e adesso ce n’è anche un’altra».
«Vorrei sapere – ha detto ancora il leader leghista – quante ore di lavoro, quanta carta e quanti soldi saranno costate le indagini per aver bloccato gli sbarchi. A Milano c’è qualcuno che sta indagando per capire se ho diffamato Carola Rackete o se ho sequestrato dei bambini in mezzo al mare o se da capo, tra virgolette, della Polizia posso prendere l’aereo della Polizia. Mi spiace solo per il costo, con tutti i processi veri che aspettano da anni nei tribunali… Vabbé, confidiamo che facciano bene e in fretta».
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