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Come aprire una partita Iva come libero professionista

Gabriele Giovanni Vernengo

Come aprire una partita Iva come libero professionista

martedì 10 Dicembre 2019 - 12:36
Come aprire una partita Iva come libero professionista

Tutto ciò che c’è da sapere se si vuole aprire una partita Iva come libero professionista.

Tutto ciò che c’è da sapere se si vuole aprire una partita Iva come libero professionista.

Quale regime scegliere? Quanto costa? Cosa comporta? Quali adempimenti fiscali e contabili ci sono?

CHI PUÒ APRIRE LA PARTITA IVA DA LIBERO PROFESSIONISTA?

Tra le professioni che si possono esercitare in Italia vi sono: dottore commercialista, avvocato, consulente del Lavoro, tutte distinte per codice ateco.

QUALE REGIME SCEGLIERE?

Si può decidere tra il regime ordinario e quello forfettario (che deve essere espressamente richiesto in sede di apertura della partita Iva). Nel regime forfettario si usufruisce di una tassazione e si una semplificazione degli adempimenti fiscali e contabili. Inoltre, il lavoratore a in regime forfettario non addebita l’imposta nè esercita il diritto alla detrazione dell’imposta assolta, dovuta o addebitata sugli acquisti nazionali, comunitari e sulle importazioni. Quindi, le fatture emesse non recano l’addebito dell’imposta.

I REQUISITI PER IL REGIME AGEVOLATO

Per poter lavorare con la partita Iva usufruendo del regime agevolato, i ricavi o i compensi, ragguagliati non devono superare i 65 mila euro annui. Quando non si posseggono i requisiti necessari per l’accesso al regime agevolato, nel modello non deve essere compilato il quadro «Regimi fiscali agevolati».

L’ITER DA SEGUIRE

Se si vuole avviare questo genere di attività,  basta compilare e inviare il modello AA9 all’Agenzia delle Entrate

IL PROFESSIONISTA IN REGIME ORDINARIO

Il professionista in regime ordinario deve pagare l’Iva ed é soggetto alla ritenuta d’acconto e non ha diritto alla semplificazione contabile e fiscale. Questo regime obbliga il possesso e la custodia dei libri Iva, dei registri contabili previsti dal codice civile e degli altri registri previsti da disposizioni dalla legge. Tuttavia, non ha l’obbligo della dichiarazione Iva trimestrale e annuale. La tassazione sul reddito è piena, cosi come le addizionali regionali e comunali e l’Irap e varia in base al reddito: il 23% per i redditi fino a 15 mila euro; il  27% per i redditi da  15 mila a 28 mila euro; il 38% per i redditi da euro 28 mila a 55 mila euro; il 41% per i redditi da euro 55 mila a 75 mila euro e il 43 % per i redditi oltre i 75 mila euro.

LA TASSAZIONE COL REGIME FORFETTARIO

Il regime forfettario prevede una tassazione agevolata, ovvero l’applicazione sul reddito imponibile di una imposta sostitutiva del 15% delle imposte sui redditi. Il reddito imponibile si calcola applicando all’ammontare dei ricavi o dei compensi percepiti nel periodo d’imposta un coefficiente di redditività pari al 78%.

LE AGEVOLAZIONI PER LE NUOVE ATTIVITÀ

Con la legge di Bilancio 2019, i titolari di nuove attività potranno usufruire di un agevolazione. Infatti, per il periodo d’imposta in cui l’attività è iniziata e per i quattro successivi, l’aliquota del 15% è stabilita nella misura del 5%.

Gabriele Giovanni Vernengo

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