Chiese cristiane, programmi tv e un penitenziario femminile: Nausica Della Valle ci racconta il suo recente soggiorno in Sud America.
Chiese cristiane, programmi tv e un penitenziario femminile: Nausica Della Valle ci racconta il suo recente soggiorno in Sud America.
L’avevamo intervistata qualche mese fa in occasione dell’uscita del suo libro Nausica – La verità mi ha reso libera, edito da Eternity e oggi tradotto anche in spagnolo e in inglese. Adesso, di ritorno da un intenso viaggio in Argentina, la giornalista Nausica Della Valle ci racconta quanto vissuto dal 12 al 28 novembre, in un avventuroso soggiorno che l’ha vista condividere la propria esperienza di vita e di fede non solo all’interno di alcune comunità cristiane ma anche in televisione e, addirittura, in un penitenziario femminile.
«Non sono andata su mia iniziativa – spiega con sincerità Nausica -, sono stata invitata e inizialmente mi sono fatta mille domande chiedendomi se fosse opportuno o no fare questo viaggio. Mi sono documentata su internet e condividere la mia storia in un paese come l’Argentina, dove, nonostante il 15% della popolazione sia credente, le leggi, la linea di governo e l’opinione pubblica marciano in direzione opposta, non sembrava per niente facile. Ma alla fine Dio mi ha dato coraggio, sono andata e sono felice di averlo fatto perché ho vissuto esperienze incredibili».
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La conferenza Ensanchando y afirmando, svoltasi dal 14 al 18 novembre a Rosario, in occasione del 44esimo anniversario della chiesa Santuario de fe, è stato un evento di vasta portata con ospiti d’eccezione nell’ambiente cristiano sud americano: «È stato un grande onore per me essere l’unica oratrice donna accanto ad uomini di Dio straordinari, che hanno condiviso messaggi potenti. I partecipanti erano circa 5.600. Poi ho avuto modo di condividere la mia storia anche alla Chiesa Cristiana Biblica di Buenos Aires, davanti a moltissime persone e tantissimi giovani».
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Accanto a queste esperienze, anche la partecipazione a due trasmissioni televisive: «Sono stata ospite a Canal Luz, sia nella sede centrale di Rosario che a Buenos Aires. Si tratta di un canale che trasmette in ben 16 Paesi del Sud America. Il messaggio centrale che ho voluto condividere è stato un vero e proprio appello: l’ambiente culturale eccessivamente accondiscendente non permette agli omosessuali di mettersi in gioco e affrontare ciò che hanno dentro. L’omosessualità nasce da un disturbo affettivo causato da profonde ferite interiori. I recenti studi scientifici non hanno fatto altro che confermare quello che la Bibbia dice da secoli, ossia che non esiste un gene dell’omosessualità. Io ero convinta di essere lesbica, ma quando ho conosciuto personalmente l’Amore di Dio, questo Amore ha risanato le ferite della mia infanzia, le ferite già inflitte nel grembo materno, e mi ha riportato all’origine, a come sono stata creata».
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L’esperienza diretta dell’Amore di Dio è il punto di svolta della storia di Nausica, ciò che ha letteralmente cambiato la sua vita e quella di molti altri che hanno compiuto un percorso analogo: « Ciò che sempre trasmetto, e che ho trasmesso anche alle chiese in Argentina, è che la prima regola è l’amore: dare amore, accogliere, abbracciare, ascoltare per capire cosa una persona ha vissuto. E poi dire la verità per aiutarla ad uscire dall’inganno in cui si trova. All’inizio della mia esperienza con Dio, Lui mi ha riempito di una pace, di una gioia e di un amore che io non avevo mai provato prima. Dopo alcune settimane, Lui stesso mi ha detto attraverso alcuni passi biblici chi ero, chi non ero e l’inganno in cui vivevo. Dio mi ha dato chiarezza, mi ha scioccato e l’ubbidienza e la fede nelle Sue parole hanno permesso la guarigione delle mie ferite interiori. Parlo della mia esperienza personale. Mai puntare il dito, mai mettere un peso alle persone. Con l’amore bisogna portarle alla conoscenza di Cristo e allo Spirito Santo, l’Unico che può operare».
Nausica – come già tante altre volte ha fatto – ribadisce che l’omosessualità non è assolutamente una malattia, condividendo anche alcuni aneddoti personali circa il rapporto con i genitori e il fratello, di cui si legge nel suo libro.
Di storia personale e di rinascita dalle proprie ferite, ha avuto modo di parlare anche a 35 detenute del Centro de Justicia Penal de Rosario, a Santa Fe: «È stato glorioso, un’esperienza meravigliosa. Ho condiviso con loro la mia storia e il proposito di Dio per loro. Chi è ferito ferisce e molte di quelle donne erano state abusate, picchiate, maltrattate e la rabbia ne aveva portate alcune addirittura ad uccidere. Ho potuto dir loro che Dio aveva stabilito un altro proposito per le loro vite e che quelle ferite ne avevano deviato la traiettoria. Ma quando hai un’esperienza reale con Cristo, i tuoi peccati sono cancellati. Alcune di loro hanno addirittura voluto battezzarsi! Le ho incoraggiate a comprendere che possono essere strumenti di Dio anche lì in carcere, per portare la Sua parola ad altre detenute».
Entusiasta e grata per quanto vissuto, adesso Nausica si rivolge verso altre tappe, nazionali ed internazionali, pronta a mettere la propria storia ancora una volta al servizio degli altri.
Gina Lo Piparo